Un viaggio attraverso synth e suoni elettronici che regalano atmosfere intense quasi psichedeliche, il tutto concentrato in dieci brani per un durata di circa mezz’ora. La band di Toronto degli Alvvays pubblica questo nuovo lavoro titolato Antisocialites a Settembre.
Un viaggio intenso, ricco di spunti interessanti a partire già dal brano di apertura “In Undertow”, una fantasia di breakup hi-amp che trascina l’ascoltatore verso dimensioni sperimentali. Uno scenario destinato a rimanere inchiodato su questo panorama fatto di sonorità ricercate, senza rinunciare a linee melodiche “Plimsoll Punks” ed a soluzioni più ruvide “Your Type”.
Gli Alvvays hanno avuto il pregio di creare soluzioni di vario genere in ogni singola traccia riuscendo ad ottenere un ottimo risultato con suoni e strutture quasi minimali ma che danno l’idea di un ottimo bagaglio culturale a disposizone della band. Un progetto costruito con pazienza e ricercatezza. Per scrivere “Antisocialites”, Rankin si recò a Toronto Island – lavorando di giorno in un’aula abbandonata e dormendo a pochi metri dalla riva di notte – per evitare un’ondata di calore soffocante in città, e questo la dice lunga sull’intensità con cui ci si è dedicati alla realizzazione di questo nuovo lavoro.
Una parte centrale dove sembra essere sulle montagne russe si sale con brani morbidi e si scende con brani più aggressivi per poi salire ancora morbidi per riscendere ancira una volta aggressivi. Questo andamento fà si che l’album oltre ad essere originale risulta anche piacevole all’ascolto e mai stancante. Il disco si conclude con un movimento al tempo stesso spoglio e celebrativo con le tracce “Save by a Wife” e “Forget About Life”.
Antisocialites è un disco di pregevole fattura, di nicchia, una fresca ventata innovativa, riservata a pochi intenditori. Se vi indentificate in queste caratteristiche fatevi sotto che ci sarà da divertirsi!
(Umbero Gallesi)