In principio e per più di dieci anni furono le sonorità reggae degli Eazy Skankers ad occupare lo spazio vitale di Lucio Massimi, nonché collaboratore dei Technoir, ma in realtà nei meandri del sassofonista germogliava una passione per l’elettronica poi sfociata in questo 2017 con il progetto Sentierum il cui album di debutto dal titolo Ladies arriverà il prossimo 2 Ottobre via Type Konnection (qui lo acquisti).
L’album conterrà sette canzoni descritte come un amalgama di generi intrecciati in modo fine e curato nei dettagli combinando insieme drum’n’bass, soul, jazz e ambient: “Sette brani carichi di energia e di raffinato gusto. Uno sguardo agli anni ’90 per ripescarne il meglio in ambito elettronico, uno sguardo al futuro per provare a costruire nuovi orizzonti.”
E se il disco porta già nel titolo una caratterizzazione femminile allora questa viene maggiormente evidenziata nel primo singolo “Anima Sola” – anche qui il titolo è declinato in modo da non lasciare dubbi -, un brano dagli arrangiamenti luminosi con una sezione ritmica scompostamente frenetica su cui si adagia un’elegiaca voce di donna che non canta bensì crea versi aggraziati come fosse la modulazione di una creatura non umana. Del brano è stato tratto un video che abbiamo in esclusiva per una settimana, lo trovi nel player in basso, prima però ci siamo fatti raccontare un po’ di cose da Lucio.
Perché è stata scelta proprio Anima Sola come singolo?
Anima Sola è il pezzo introduttivo del disco nonché l’ultimo in ordine di creazione, e trovo che a suo modo rappresenti il completamento di un percorso. Fu composta di getto, talmente di getto che mi ero cotto le orecchie e non capivo più nemmeno se mi piacesse o no. Alla fine trovo che sia una traccia molto onesta: come in tutti gli altri pezzi ho cercato di esprimere con la musica il mio stato d’animo del periodo, e, sentendomi ancora così, l’ho trovata appropriata per presentarmi.
Ascoltando il pezzo, al netto delle sue peculiarità, sembra di scorgere un omaggio alla musica elettronica di fine anni 90 (in particolar modo al Goldie di Timeless): Quali sono state le ispirazioni per la stesura del disco e che rapporto hai con la musica di quel periodo?
I producer degli anni ’90, se paragonati a quelli di oggi, avevano mezzi limitatissimi per creare la loro musica. Hanno rimpiazzato i limiti con un’esplosione di creatività, e creato un sound che ancora oggi suona più fresco che mai se paragonato a una certa omologazione nelle produzioni più recenti. Volevano suonare come il futuro e ci sono riusciti alla grande. La musica prodotta in quel periodo è stata di grandissima ispirazione per me, quindi considero l’accostamento come un complimento a tutti gli effetti!
Com’è nato l’artwork per il video e, volendo dare una linea guida a chi lo guarderà, cosa dovrebbe rappresentare la sovrapposizione di colori che si vedono in quest’ultimo?
Per quanto riguarda la sovrapposizione dei colori semplicemente mi piace che questi scorrano assieme alla musica, entrambi cercano di tenersi sempre in movimento. Le immagini sono le grafiche del disco, tratte da una tavola dipinta per l’occasione da TeLe Brucio, l’artista di riferimento della label. Colgo anche l’occasione per ringraziare quest’ultima, ovvero Type Konnection, per il modo in cui hanno saputo spingermi a creare qualcosa che neanche io sapevo di poter fare. Ci hanno creduto prima loro di me, e hanno usato ogni mezzo a loro disposizione per permettere a questo lavoro di venire alla luce. Immagino che a Xeno e Bassound stiano fischiando le orecchie in questo momento, ma seriamente, per un anno si sono ascoltati ogni delirio che gli ho proposto (non lo auguro a nessuno) e ne siamo usciti con un disco. Questo tipo di approccio anche con esordienti totali (tipo me), unito alla loro totale e coraggiosa indipendenza, rende il loro progetto discografico degno di grande rispetto.
Hai già delle date per far ascoltare dal vivo il disco?
In realtà al momento sto lavorando al secondo. Porta male dirlo? In ogni caso è quello che sto facendo, sono molto concentrato sul creare quanta più musica possibile. Prima di essere produttore sono un musicista professionista, sono su un palco da 15 anni, e forse esibirmi dal vivo con un progetto composto da pezzi creati con lo scopo di esprimermi fino alla maniacalità mi spaventa un pò. Ma alla fine anche fare questo disco mi spaventava eppure l’ho fatto lo stesso.
(Antonio Capone)