Nadine Shah ha in cantiere un nuovo disco dal titolo Holiday Destination che arriverà nei negozi a partire dal prossimo 25 Agosto via 1965 Records.
Sul contenuto del nuovo disco si è sbottonata poco però ha raccontato per bene come è nato il primo singolo “Out The Way”, brano fortemente influenzato da ciò che sta avvenendo nel suo Paese (l’Inghilterra) con le manovre per la “Brexit”, dalla ventata di odio nazionalista da cui è stato investito il Paese, ma soprattutto per la scellerata politica estera dell’amministrazione Trump; difatti l’uso nervoso degli strumenti a fiato rende tutto il brano minaccioso e in costante tensione grazie anche al cantato infervorato di Nadine e del suo ripetere in continuazione il titolo della canzone.
A dare ulteriore spiegazione su com’è nato il pezzo ci pensa la stessa musicista “Durante questo viaggio negli States, sono stata portata in questa stanza nell’altra parte dell’aeroporto dove tutti avevano la pelle marrone e tutti mi guardavano come a dire “Cosa cazzo ci fai qui?”! Pensavo fosse uno scherzo, così ho soltanto detto “Oh, sono Pakistana”. E tutti hanno iniziato a ridere. Ma era come assistere all’aumento esponenziale del nazionalismo. Sono rimasta pietrificata, Anche su Twitter c’erano delle persone che mi dicevano “oh, torna nel posto da cui provieni. Ed io a chiedermi “Cosa? A South Shields? (città della contea del Tyne and Wear, in Inghilterra, ndr)”. Poi aggiunge “È un’autentica crisi d’identità per me. Sono un immigrante di seconda generazione – sono nata in Inghilterra, mi sento inglese, cazzo inglese, amico! Ma sono anche di cultura musulmana”. Di seguito puoi ascoltare il brano appena presentato.
Aggiornamento 11/05/17: Dopo lo streaming audio arriva pure il video di “Out The Way”. Il clip è girato in un inquietante bianco e nero con effetti strobo a renderlo più frenetico e assistiamo ad una sorta di linciaggio ai danni di Nadine. Puoi guardarlo nel player in basso.
Aggiornamento 08/07/17: Anche il secondo estratto, come il primo, arriva con un video girato in bianco e nero in cui vengono mostrate varie manifestazioni con le bande di paese a festeggiare l’anniversario di un evento (sicuramente post-bellico). Le immagini di “Yes Men” intrecciano varie epoche mentre il brano di Nadine attraversa le immagini in modo mesto, poco festaiolo anzi a tratti i testi inducono ad una disperata preghiera (I said “Oh, lord Jesus there’s a fire!”/Then I ran out, I didn’t grab no shoes or nothing Jesus/I’m running for my life”). Sulla tematica del pezzo Nadine dichiara sul sito Clash: “Ogni momento è buono per rilasciare un pezzo che si occupa dell’argomento che “Yes Men” tratta, ma questa settimana, nei prossimi giorni, verso le elezioni più importanti che questo Paese ha avuto nei decenni, sembra così pertinente al punto che vibra violentemente con la propria vita”. “Yes Men” sono le persone che vendono le menzogne e ci convincono che il loro nemico è il nostro nemico, sono le persone che si nascondono chiaramente dietro i caratteri ingombranti sulle copertine dei media principali, quelli che ci fanno credere che la mano del potere che perpetuamente ti schiaccia la faccia sia la mano che un giorno ci farà sfuggire da un cumulo della propria creazione”. “C’è una guerra in corso, ma non è quello che gli Yes Men ci faranno credere. La vera guerra sono le divisioni che gli ‘Yes Men’ spingono nelle nostre case con il loro scopo, strapparci separatamente per proteggere I propri assetti alti del dollaro”. Il video è nel secondo player in basso.
Aggiornamento 15/08/17: Il terzo singolo scelto da Nadine è il primo brano scritto per il nuovo disco e anche quello che gli dà il titolo. “Holiday Destination” ha un giro di basso che trascina con se tutti gli altri strumenti, la batteria si muova lenta ma inquieta mentre la chitarra ricama accordi attorno al cantato della musicista. Interpellata sulla canzone la Shah afferma “Una risposta a questa notizia straordinaria su immigrati e rifugiati che arrivano sulle rive di Kos, in Grecia, a migliaia. C’erano alcuni intervistati e stavano parlando di come la situazione stava rovinando la loro vacanza. Nonostante la loro totale e completa mancanza di empatia la cosa che mi ha sconvolto di più è stata la loro audacia e irresistibile posizione nel dire queste cose alla televisione nazionale”. Poi aggiunge “Questo è ciò che stiamo vedendo in tutto il mondo: le persone che esprimono orgogliosamente questo odio alimentano la retorica: è tipo, “wow alcune persone non si preoccupano veramente della cosa e si divertiranno a parlare di come non se ne preoccupano. Non lo capisco.”