Sleeping Beauty è l’ultimo dei Persian Pellican band alternative/folk, band che propone qualcosa che magari non ascoltate tutti i giorni, ovvero, qualcosa di unico, ed anche se di band così ne arrivano tante alle orecchie di noi recensori (per fortuna) potete starne certi che si tratta di qualcosa di veramente bello che in radio non sentirete quasi mai.
“Daydream” apre le danze di questo album folk/onirico con quella particolare sensazione che si ha quando vi immergente in una enorme piscina e sentite un freddo pazzesco per tutto il corpo, ma il tuffo, vi garantisco, ne varrà di certo la pena. “All brain”, seconda traccia, rappresenta il nostro ipotetico tutto in questa ipotetica piscina che grazie al suo aspetto celatamente folk ci trasporta verso un’aria tiepida da risveglio mattutino, stessa cosa vale per la traccia a seguire, “White Noise”, arrangiamenti soffici, ben incastrati tra di loro, ben strutturati e curati maniacalmente. L’album prosegue con lo stesso mood più o meno in ogni traccia e per dirvi come mi son sentito la prima volta che ho sentito queste soffici note posso dirvi di essermi trovato sotto una palma, con un cappello di paglia a farmi cullare dal vento e tante altre cose che non posso dirvi altrimenti la recensione assumerebbe l’aspetto di un romanzo. La miglior traccia dell’album a mio avviso è “Restless” dove i Persian Pellican, ci danno il loro ultimo colpo di grazia per farci dormire dolcemente tra le loro note, ubriachi di bellezza e felicemente stanchi dopo un trip musicale del genere.
Insomma, se non fosse banale si potrebbe pure accennare alla parola “capolavoro”, ma potrebbe esser qualunquista, quindi, mi limito a dire che “Sleeping Beauty” è una di quelle scoperte musicali che mi porterò nel cuore per molto tempo.
(Lorenzo D’Antoni)
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