La Rivoluzione Cosmetica fa ancora salire le quotazioni del suo autore, il cantautore Andrea Carboni, uno di quei artisti che va diretto al nodo delle proprie storie, animazioni interiori e a quelle tendenze incentrate essenzialmente sulle dinamiche della vita d’intorno di ognuno di noi, e il disco è un elastico indie pop che va su e giù a scandagliare il mondo (moderno e vuoto) dell’estetica vista dall’angolo della perdita di personalità, di quella corsa inebetita all’apparire e a rendere eccentrico quello che sarebbe sempre meglio nascondere.
Un bel piccolo concept su queste percezioni in cui l’artista Carboni – attraverso otto tracce – imbastisce una presa musicale irresistibile, un approccio “critico” che si rende subito simpatico all’ascoltatore e che – “ricamato” già dalla bella copertina disegnata da Paolo Fresu – risuona di ottime strutture d’arrangiamento e consistenze poetiche di rilievo. E’ il terzo disco di carriera per questo giostraio di parole, terzo disco evolutivo e consapevole che ha la sua mobilità nei vapori Moltheniani della titletrack, nel pop interiore (“Beati voi”), tra le onde e risonanze che impregnano “Domani no” o nel pathos liquido di “Estate”, un disco che sì, “riempie” quel vuoto già citato con una poetica schietta che sedimenta nell’aria anche molto dopo che il disco chiude bocca e apre pensieri fitti. Ragguardevole!
(Max Sannella)