Da un anno a questa parte si respira in italia un’aria che sa di hardcore; giro di vite alle elettroniche e benzina sulla rabbia che dà vita a progetti bellissimi ed inaspettati come Bunuel e Hate&Merda ma è da Napoli stavolta che tira un’aria interessante, un disco per chi si sente orfano di Black Flag e Minor Threat.
A dire il vero non sono lontanamente paragonabili con i nomi sopra citati ma La Via Degli Astronauti (si si chiamano così) se ne escono con questo Dietro Ogni Memoria che vale l’ascolto per la sua immediatezza, la necessità di urlare le parole perchè siamo stanchi di musica per risvoltini inquietanti.
Un disco che suda di disagio esistenziale con un minutaggio che non supera i tre minuti per brano e pochi passi falsi che troviamo solo in qualche pezzo troppo “piacione” con richiami al declino dell’emocore; trovo infatti “Dal Pozzo” un pezzo che se non fosse per quei coretti da frangetta tinta sarebbe stato più incisivo e meglio amalgamato ma di fatto é tanta la carne alla brace così come tanti sono i richiami fatti con intelligenza in brani come “Spassionato” che porta alla mente i Fugazi e “Muratti” che strappa un sorriso per quell’accenno alla Massimo Volume.
Dodici tracce rapide e urgenti che contribuiscono a una scena che credavamo definitivamente persa.
(Andrea Tamburini)
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