The Lillie Langtry – In anteprima il disco di debutto (e intervista)
I The Lillie Langtry nascono da qualche parte tra Bologna e Londra – la sezione ritmica risiede nella città felsinea mentre il cantate in quella londinese – ma in realtà sì costruiscono attorno un universo distaccato dalla realtà, fuori dai confini geografici conosciuti – come evidenziato anche nell’intervista in basso -, che musicalmente suona un garage rock grezzo e urgente figlio tanto dell’Iguana Pop (periodo Stooges) quanto dei più recenti Death Weather di Jack White. A Marzo 2016 esordiranno con Jersey Lilly, su Garage Records, presentato in questo modo: “Il disco è nato dal nulla, da jam in sala prove fra basso distorto e batteria, sono stati sviluppati dei pezzi e poi con l’aggiunta delle voci, sono diventate delle vere e proprie canzoni. A quel punto abbiamo visto che il disco girava decisamente bene nonostante si trattasse di un progetto basato sul nulla.” E invece il progetto ha un bel po’ di sostanza organico-sonora terribilmente affascinante, per questo motivo tutto il disco è in streaming esclusivo per una settimana su Shiver. Puoi ascoltarlo dal player in alto, qua sotto invece trovi la bizzarra intervista al trio.
– Partiamo dalla intro, il disco che si incaglia a ripetizione su quello che sembra un pezzo da operetta. Di cosa si tratta e come mai avete fatto quella scelta?
Un giorno eravamo seduti nella fabbrica dove viviamo e stavamo ascoltando dischi di musica inglese del primo novecento, il disco si è incagliato e abbiamo deciso di registrarlo.
– Il moniker e il titolo dell’album richiamano all’attrice vittoriana diventata musa per chi la incontrava (non ultimo Oscar Wilde): cosa vi ha spinto a dedicarle disco e carriera musicale?
Abbiamo scoperto poco tempo fa che Lillie era la nostra bisnonna, lei ci è apparsa in sogno e ci ha detto di formare la band.
– Il garage rock che sprigionate da voce e strumenti rimanda ad una copula feroce tra gli Stooges, gli Strokes e Royal Blood – giusto per citare tre generazioni di musicisti – quali sono stati gli ascolti decisivi che hanno influenzato il suono dei The Lillie Langtry?
Purtroppo non siamo aggiornati su band moderne, la nostra musica è un tentativo di riprodurre la nostra vita di tutti i giorni, letteralmente ci piace parlare del più e del meno. Gene Austin, Alan Lomax e Madvillain
– La Ballerina raccontata in “Dance” è frutto dei vostri sogni umidicci o esiste davvero?
Ce la siamo immaginata ma inconsciamente forse parla della nostra bisnonna
– In “Fiat 500” cantate di un segreto che non è stato (ancora) svelato. Cos’è accaduto in quell’auto quando avevate 15 anni? Chi è che vi impartiva “lezioni di vita“?
La nostra professoressa di diritto, ha avuto una relazione con il cantante per circa un anno.
– Se aveste a disposizione un tweet come presentereste il disco?
Non usiamo molto internet, la connessione qui fa schifo, però Captain cerca di occuparsene spesso. Nostra nonna gli avrebbe detto “sii parco!”.
– In una ipotetica playlist (nel player in basso) quali sarebbero le 5 canzoni di altre band da affiancare alle vostre?
Probabilmente sarebbe solo una, “Baby Elephant Walk” di Henry Mancini. (In realtà ci sono anche Death from Above 1979, Grinderman, Royal Blood e Dead Weather, ndr)
– Prossimi concerti a cui poter vedervi dal vivo?
Il 2 Marzo suoniamo al Windmill a Brixton, Londra.
(Antonio Capone)