Ma è davvero assodato che oggi – sostanzialmente – nella musica non accada più nulla di nuovo? A far ricredere l’assillo arriva OndAnomala (Mimmo Crudo e lady U) con Tu ci sei, atmosfere pop rock, linee elettroniche, sangue Mediterraneo meticcio, increspature esistenziali e accenti thing wave che, per circa una quarantina di minuti, allargano la sensibilità dell’ascoltatore, anche perché è un disco di pathos mid teatrale come quelli di una volta e che ora non se ne fanno più.
Dieci flutti espressivi, stati agitati ed estetiche rigogliose per un lavoro che si dipana dentro una elastica visione del “dentro” e del fuori, anima, passione, ibridi e contrasti in una copula sensuale che seduce tra poetica e femminilità reticolata; tutto è un forte/delicato intreccio tessuto col filo di storie e pensieri, una piena di parole ed istinti che zigzagano dal cuore allo spirito, tanta roba pregevole insomma, non semplici scosse di assestamento.
Disco di “interpretazione diamantina” che OndAnomala rilascia per riempire la sensazione di bello che oggi scarseggia, latita, l’impeto rock (“Salvami”), la metafisca sulle corde di archi (“Cori umani”), una femminilità disillusa (“Stringimi”) o il calembour shuffle acid jazzly di “Acikof song”, danno le chiavi di lettura del tutto, tra scatti di vita e insonni rigiri tra lenzuola di sogni da colorare. Destinato a diventare un classico.
(Max Sannella)
Max Sannella