Meglio tardi che mai recitava un vecchio detto, era infatti qualche mese che puntavo questo disco uscito nel Maggio 2015 e passato, come spesso succede per i lavori italiani, nel dimenticatoio. Mai errore sarebbe stato più grande considerato che siamo davanti ad un piccolo capolavoro nostrano con moltissimi meriti e praticamente nessun difetto. Ero incuriosito molto da questa uscita, sia perchè avevo ascoltato il precedente ep di questo artista e sia perchè dalle prime tracce uscite in anteprima ero rimasto estasiato, così nonostante il mio solito ritardo dato da un susseguirsi di rimandi finalmente metto le mani sulle 11 tracce di Stèv aka Stefano Fagnani nato e cresciuto tra il mare e le colline di Ancona.
Il lavoro è stato composto durante un periodo di permanenza tra Torino Berlino e Tokio e proprio nella terra del sol Levante pone le sue radici per poi arrampicarsi su percorsi e atmosfere sognanti che raramente sono state cosi spettacolari. In qualche traccia appare perfino riduttivo chiamarla solo musica perché l’insieme che viene a crearsi evoca rumori emozioni e aspetti del viaggio e della scoperta che risulta difficile semplificare in una semplice nota. Suoni organici, strumenti acustici e percussioni accuratamente programmate danno vita a piccoli karesansui (giardini zen) dove non è presente un elemento in più del necessario né uno in meno dell’essenziale per racchiudere gli stati d’animo rappresentati; ne scaturisce un insieme coeso di beat morbidi ma pulsanti e arpeggi alla chitarra che rielaborati e ricostruiti al computer evocano paesaggi eterei e richiami alla natura. Da una parte ambient, dall’altra elettronica frizzante e sfumature dream pop riescono a creare un equilibrio armonioso che si adatta perfettamente all’orecchio e riesce a fare da sfondo a tutte le situazioni in cui per qualche minuto sognare ad occhi aperti ti rimette in pace con il mondo . Un disco perfetto in tutte le sfumature che fa della “semplicità” e della compattezza i suoi punti di forza e regala attimi di puro piacere e tranquillità.
Stèv è un produttore e multistrumentista, un artigiano che cesella costantemente la sua opera e crea una musica che coniuga la sua parte emotiva con l’interesse per le sonorità elettroniche più innovative, in un continuo rimando tra acustico e sintetico, in l’equilibrio tra ciò che è creato dall’uomo e ciò che è naturale. Uno dei punti saldi di questo 2015 agli sgoccioli.
(Marco Vivarelli)