Diremmo che l’artista umbra Giorgia Bazzanti interpreta il concetto di sobrietà in una chiave di lettura che più ricercata, affinata, non potrebbe apparire, ovvero con un gusto personalissimo dell’ornato così delicato, esplicito e insistito capace di distrarre l’attenzione dei più attenti, una forbitezza melodica e clubbing appoggiata languidamente su una bella qualità vocale.
Quarto di luna è l’esordio della giovane Giorgia, cinque tracce efficaci e ricercate che non si fermano su un stile, ma girano tra estetiche e atmosfere intime e d’impatto, ballate, vibrazioni, emozionalità slowing, pop e quant’altro, un registrato che senza parsimonia regala all’ascoltatore una buona manciata di minuti di “bella” classe formale, notturna
Arrangiamenti doc, musicisti al seguito idem, una presenza scenica perfetta per una nuova realtà musicale che avanza prepotentemente, un piccolo “concept” di intenzioni ed arte che sono una scommessa di personalità non indifferente, da godere e scommetterci su. Il pathos radiofonico de “Il passo qual’è (È il sole che va)”, la ballata rarefatta “La valigia”, l’andatura gigiona e honky tonky che fa muovere “Sorrisi a metà”, il raid rock (“Rosso”) e i profumi sausaliti che impregnano la bella (“Sera d’estate”), sono la prova di un piacevole presente estetico in cui la Bazzanti è il centro assoluto. Buona la prima!
(Max Sannella)
———————————————–
————————————————–