Cinque anni. Tanti sono quelli che separano il precedente album dal nuovo Sirens, in uscita il 28 Aprile tramite Nettwerk. Ma l’inattività dei coniugi Deb Talan e Steve Tannen non è da attribuire ad una mancanza di ispirazione o ad una crisi da foglio bianco, il temuto “blocco dello scrittore” che attanaglia anche le carriere di molti musicisti, bensì ad una situazione più grave, un cancro al seno diagnosticato nel 2013 a Deb. I Weepies però non si sono lasciati abbattere dalla malattia e nonostante la terapia da seguire, quando possibile, imbracciavano gli strumenti e scrivevano nuova musica. In questa fase sono stati sostenuti anche da molti musicisti che, data l’impossibilità di Deb a spostarsi, incontravano il duo nel proprio studio casalingo in Iowa. Così “Sirens” vede la collaborazione di Pete Thomas e Steve Nieve (Elvis Costello), Gerry Leonard (David Bowie), Rami Jaffee (Foo Fighters), Tony Levin (Peter Gabriel), Oliver Kraus (Sia) e b (Pearl Jam), nonché ex membri dei Weepies (Frank Lenz, Eli Thomson, Jon Flaugher, Meg Toohey e Whynot Jansveld), e per chiudere in bellezza pure una sezione di fiati proveniente da New Orleans. Insomma nonostante l’ottimismo generale le registrazioni sembravano il testamento della musicista americana, l’ultimo album in studio e poi quello che succede succede, e invece alla fine, come un giusto e meritato happy ending cinematografico, la Talan è riuscita a sconfiggere il tumore e a poter vedere l’ultimazione dei lavori di “Sirens”.
A proposito del nome dato al disco Steve dice “È stato un anno eccezionale per i Weepies, Diagnosi Spaventose, ospedali e angeli venuti in soccorso da ogni luogo, tuttavia sembrava che fosse la fine di tutto – come se il viaggio fosse arrivato al capolinea. Le Sirene erano creature che guidavano il destino dei marinai con le loro voci incantevoli. Ma è anche un riferimento alla sirena di un’ambulanza, e le due cose insieme sommano gli aggettivi/sentimenti di quel periodo: ultraterreno, speranza, tremendo.”
L’album contiene sedici canzoni, quattordici inediti più una cover di Tom Petty (“Learning to Fly”) ed una reinterpretazione di “Volunteer”, ballata tradizionale irlandese di Mark Geary. Ad anticipare l’album arriva in questi giorni proprio la traccia che dà il titolo al lavoro discografico, una delicata ballata folk attraverso cui Deb racconta le emozioni di quei giorni disperati, un canto che non lascia trasparire la paura, il buio che si stava impossessando del corpo della musicista, bensì un canto di speranza o meglio ancora di corroborante tranquillità interiore. Puoi ascoltare “Sirens” dal player sottostante.