Guster è una band alt rock americana, attiva già dai primi anni Novanta. Sette i dischi pubblicati finora e dopo cinque anni dal fortunato predecessore “Easy Wonderful” è di fresca uscita questo Evermotion. Da sottolineare che la produzione è opera di Richard Swift, bassista dei Black Keys e già all’opera con altri nomi di tutto rispetto quali Damien Jurado, Foxygen e Stereolab.
Fin dal primo pezzo, gli aggettivi che più frequentemente mi sono venuti in mente per definire questo lavoro sono “fresco” e “ottimista”. Il primo termine viene di solito accostato alle giovani band, magari un po’ inesperte ma inequivocabilmente nuove. E, nonostante la lunga carriera alle spalle, complici forse gli anni passati dall’uscita dell’ultimo album, si avverte una forma di entusiasmo nuovo nel modo di suonare e di cantare dei Guster. Il secondo termine non ha di solito nulla a che fare con la descrizione di un disco, se non quando si parla di testi. Ma, come detto sopra, visto che queste due sensazioni sono strettamente collegate, mi sembra quasi di registrare in riva al mare, col vento fra i capelli e il sorriso sulle labbra.
C’è un mix di coretti a-la Beatles; sintetizzatori onnipresenti ma non abusati – che costituiscono un piacevole corredo a una base ritmica centrale, anche quando accennata; ritmi sixties che si intrecciano con un rock orecchiabile e di ottima fattura.
Insomma, nulla di travolgente ma pezzi apparentemente retrò sui quali si impongono cambi di ritmo improvvisi, stile Everything Everything (anche certo cantato in falsetto contribuisce a tale paragone). Insomma, ricordano un po’ i Talking Heads in versione meno cerebrale e più dance, pur senza raggiungere certe vette.
Nota di merito: i Guster hanno fondato un’associazione no profit, “Reverb”, che si concentra sulle tematiche ambientaliste in ambito musicale, tentando di aumentare la sensibilità musicisti e fan in tal senso. Ma non solo: “Reverb” fornisce anche servizi in merito a veicoli e generatori alimentati a biodiesel, prodotti di catering biodegradabili, materiali riciclabili, merchandise eco-sostenibile, sponsor ecologici ecc. E un tale progetto, soprattutto in uno dei paesi più inquinanti del mondo, ha una valenza di tutto rispetto. A dimostrazione che il connubio tra impegno e musica può realizzare un miglioramento non solo dello stato d’animo dei singoli ascoltatori ma anche del mondo in cui tutti viviamo.
(Patrizia Lazzari)