Il 2014 è stato l’anno in cui Łukasz Mrozinski ha pubblicato la sua primaa fatica discografica dal titolo Mad Pride, tramite I Dischi Del Minollo, un album definito in sede di recensione “una sperimentazione innegabilmente sghemba, intricata che abbisogna di più di una lettura per essere percepita in tutta la sua specificità, per poi “aprirsi” definitivamente in tutta la sua espressività d’angoli, spigoli e fascinosi chiaroscuri.” Da oggi per una settimana su Shiver sarà possibile guardare in anteprima il video di uno dei pezzi contenuti in quell’esperienza sonora che è “Mad Pride”: si tratta di “Percezioni Finissime” le cui visioni sono frutto della mente di Luca Onyricon Giglio che usa la suggestione del metavideo per per omaggiare, tra le altre cose, il cinema degli anni 20 e gli albori di MTV. Come lui stesso spiega: “Il concetto è quello del videoclip nel videoclip. Una macchina da presa proietta un film musicale del musicista che ad un certo punto si blocca a metà della canzone. Lo spettatore passa dal vedere i musicisti impegnati nel suonare i rispettivi strumenti, all’osservare il funzionamento della macchina da presa, l’accensione della lampada ad incandescenza, il riavvio della pellicola con il conseguente countdown che riporta alla proiezione del brano. Questa parte centrale è un omaggio al cinema; la lampada ad incandescenza che comincia a scaldarsi su sfondo nero rappresenta una sala cinematografica al buio, in sovra-impressione sono state applicate delle riprese di alberi in movimento, l’effetto rappresenta la classica proiezione su telo. Quando la lampada raggiunge il grado più alto di incandescenza tutto lo schermo diventa bianco e lo spettatore è investito da una serie di immagini astratte che ricordano l’avanguardia cinematografica storica degli anni 20 (Ruttmann, Eggeling).
Lo stile di ripresa è riconducibile ad una tipica estetica dei primi videoclip trasmessi da MTV nel periodo ’81/’83, stile scarno, particolari dei musicisti che suonano il proprio strumento, tutto rigorosamente in sovraimpressione su più livelli. Infatti nel videoclip, oltre ad essere presente un omaggio alla pellicola super 8, è presente anche una estetica più tipicamente video (tutte le riprese sono in digitale) ed in particolare sulle inquadrature “bucoliche” sono stati applicati effetti di distorsione tipici del video. Estetica analogica e digitale si fondono in un video senza tempo, e fluttuano malinconicamente fino alla fine della canzone.”