Insolito split quello che ci presenta la Rustblade, etichetta indipendente fuori dagli schemi, attiva in Italia dal 2001. Il lavoro mette insieme due anime artistiche diverse nello stile, ma accomunate dalla predilezione per atmosfere oscure. Twin Horses recita il titolo: i cavalli di razza in questione sono Lydia Lunch (accompagnata dal chitarrista inglese Cypress Grove) e gli italiani Spiritual Front. Il lavoro, pertanto, è diviso in due parti con 5 brani a testa, tra i quali c’è spazio anche per delle cover.
Lydia Lunch ci trasporta nel suo mondo fatto di atmosfere soffuse e voci inquiete. Gli arrangiamenti sono minimali, costruiti quasi del tutto attorno alle chitarre di Cypress Grove. I ritmi sono lenti, i tempi dilatati: si tratta di ballad, velate di blues (“Put you down”) e dark (“Unholy Ghosts”), che però nel loro susseguirsi danno l’impressione di stagnarsi, mettendo a dura prova l’attenzione dell’ascoltatore. In ogni caso, “Rising Moon” ci sembra essere il brano più interessante dei cinque. Non rimane nulla, invece, del lato spensierato di “Hotel California”, celebre successo degli Eagles, da cui Lydia Lunch, con la sua interpretazione decadente, estrae il senso vero e nascosto del brano, che di fatto chiude la prima parte dello split. Il movimento che ci aspettavamo arriva con gli Spiritual Front, che aprono con “Burried Friend”, caratterizzato da echi western. Segue l’elettro-acustica “My love won’t fade”: ammiccante e sensuale, così come Simone Salvatori ci ha abituato nel corso della sua carriera. “Dear Lucifer”, già a partire dal titolo, rievoca (sin troppo fedelmente) lo stile darkwave, mentre le restanti “My name is written in the ashes of Mouraria” e “Love Machine” sono delle ballad acustiche. Quest’ultima è in realtà una riproposizione di una canzone degli americani W.A.S.P., con la quale cala il sipario.
Si tratta, tutto sommato, di un esperimento riuscito: la Lunch, pur non convincendo totalmente, dimostra di essere ancora in grado di affascinare, mentre gli Spiritual Front confermano l’affidabilità del songwriting. Chissà se a questo esperimento seguirà una collaborazione anche in fase di composizione: sarebbe bello ascoltare la voce della Lunch sulle note degli Spiritual Front.