Torakiki – Mondial Frigor (2014 – autoprodotto)
Torakiki è un trio, tutto italiano, con residenza a Bologna, amante della new wave e dei suoni più ambient. “Mondial Frigor” è il loro ep d’esordio: elettronica fresca, retaggi indie e math rock al servizio di suoni minimali che si rifanno -forse un po’ troppo- a una scuola elettropop tipica degli eighties. Fra discoteche di periferia e stradine nebbiose di una Bologna che non dorme mai, i Torakiki peccano però di una certa pigrizia inventiva, rischiando poco. Peccato visto che sanno bene come far cadere suoni elettronici su piste spaziali per nottambuli incalliti. Alla prossima ragazzi!
(Beatrice Pagni)
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Ofeliadorme – The Tale Ep (2014 – Locomotiv Records)
Mini disco transitorio quello dei tre bolognesi che in questo frangente diventano notturni e liquidi. Si fanno i nomi di HTRK ed FKA Twigs ma la verità è che il sangue in movimento nelle loro vene è lo stesso che rende organici i Letherdive, bellissima e inquietante creatura di Francesca Bono e G.Mod (ora uscito dal gruppo), quest’ombra elettronica è sempre più vicina al corpo di Ofelia la quale si cimenta nei testi con Amore e Psiche di Apuleio. Adatto a notti insonni guardando la città dall’alto mentre con lo sguardo si è alla ricerca dell’anima gemella.
(Antonio Capone)
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Goldaline, My Dear – Pretend the world is funny and forever (2014 – Stop Records)
Nel film Alta fedeltà, riadattamento cinematografico dell’omonimo libro di Nick Hornby, il protagonista, Rob, diceva “Io ascoltavo la pop music perché ero un infelice. O ero infelice perché ascoltavo la pop music?” I Goldaline, my dear nel loro “Pretend the world is funny and forever” si caratterizzano per questa velata malinconia, non hanno bisogno di altro, una chitarra, la voce di Davide Ramilli e tanta voglia di introspezione. Brani veloci, a volte brevissimi ed in inglese, nonostante questo non ti fanno rimpiangere l’italiano. Perchè ascoltarli? Non si può vivere di sola luce, un po’ di ombra fa solo bene.
(Chiara Manera)
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Milagro – Fino a Toglierci La Sete (2014 -Diecigocce Records)
Sette anni dopo Sanremo Giovani, i Milagro tornano con l’autoprodotto “Fino a toglierci la sete”, il secondo album. Due anni di lavoro per riprendere il loro percorso nel pop, con l’aiuto (insolito) di mandolino, banjo e fisarmonica. Il cambiamento, le fragilità e il coraggio sono alcuni degli argomenti dei testi. Ma se l’iniziale “Alberi fragili” lascia ben sperare, i restanti undici brani (di cui due strumentali) non spiccano mai il volo. La lunga assenza – dicono – è servita per schiarirsi le idee e cercare di realizzare una musica da protagonisti. Ma il miracolo, purtroppo, non riesce.
(Marco Annicchiarico)
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Nana Bang – In A Nutshell (2014 – Volume Up!)
È pressoché impossibile attribuire davvero una definizione al genere suonato dai Nana Bang; la base è essenziale, chitarra acustica dai classici tratti folk e percussioni cavalcanti, ma non si tratta di un duo sterile e sentito quello formato dai due bresciani. Il lavoro di abbellimento dei brani tramite basi di tastiera, synth e loop azzeccati dimostra quanto sia grande l’esperienza del gruppo ideato da Giovanni Ferrario, collaboratore di Morgan e PJ Harvey. “In A Nutshell” va ascoltato e riascoltato, poiché a tratti non facilmente assimilabile, ma sicuramente ottimo da gustare live.
(Roberto Mencarelli)
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Paul Mad Gang -Riding With Me (2014 – SFEM/LEVEL49)
Nel 2011, sull’asse Bologna-Parma, nasce il progetto Paul maD Gang. All’insegna di un rock ‘n’ roll sanguigno e incendiario, scorrono via velocemente le tracce di “Riding With Me”. Influenze fifties ed una donzella al contrabbasso come tratto distintivo della band. I Paul Mad Gang sono nati nei club e si sente! La loro è una musica che fa ballare e, non solo l’Italia (più di 150 date in un anno) ma anche l’estero (Francia in particolar modo). Una piccola chicca che non potrà mancare nel vostro repertorio del sabato sera!
(Stakanovista Rock)
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