Attivi fin dal 2005 in quel di Caserta, gli Psychopathic Romantics sono guidati dall’italo-americano Mario “Dust” La Porta e hanno già alle spalle un paio di album, rigorosamente autoprodotti. Tornano adesso sulle scene con un EP di 7 brani che suona granitico, estremamente valido e dimostra tutta la qualità di questa band che, per quanto ancora costretta ad autoprodursi (scelta a cui spesso sono relegati alcuni gruppi di qualità), dimostra quanto il panorama indipendente italiano abbia al suo interno compagini assolutamente apprezzabili, basta grattare la superficie delle solite band che tutti ormai conosciamo.
I brani ammiccano al sound del folk-rock americano e sanno farsi via via più incisivi o melliflui, con la voce di La Porta che spicca, estremamente riconoscibile e particolare, su un contesto sonoro articolato, in cui si nota la cura per il dettaglio, come il sax “Open Up Wide”, piuttosto che le chitarre avvolgenti di “Bread and Circuses”. Accanto a questi pezzi più lenti e soffusi, ecco la ritmata e fresca “I’ll see you there”, pezzo che sembra prettamente estivo, divertente, un brano da ascoltare on-the-road mentre si guida verso il mare. Questo brano fa il paio con l’introduttiva “It’s all for you”, un brano intenso, di ampio respiro, che dimostra la raffinatezza di questi ragazzi campani, raffinatezza confermata anche dalle dinamiche di “The Gathering”, in cui escono fuori tutti i tratti blues-rock “made in USA” della band.
Insomma gli Psychopathic Romantics si confermano come una realtà da tenere d’occhio, che meriterebbe di certo maggior riguardo nel panorama indie italiano, anche perché se iniziano ad accorgersi di loro oltre confine…quanto scommettiamo che ce li portano via?
(Alessio Gallorini)