I Suuns, lo sappiamo, quando vogliono sanno essere davvero molto alienanti al di là della musica che propongo anche i video rilasciati nel periodo successivo alla pubblicazione di Images Du Futur vanno dal paranoico allo ossessivo in un batter di ciglia, un esempio lampante arriva dal video di “2020”. A più di un anno dall’uscita del disco la band canadese rilascia un monolitico video per un altro brano contenuto in “IDF”, si tratta di “Sunspot” la cui durata complessiva è di 32 minuti e spicci; diretto dal frontman Ben Shemie il video ha come tema principale l’idea della ripetizione e dell’assoluzione del peccato. È lo stesso musicista a spiegare le ragioni che lo hanno spinto a girare il clip: “tutto è incentrato sulle mani. Sporcarsi quelle mani, sangue sulle mani, e poi sciacquarsi quelle mani dal peccato. Vidi “Hand Catching Lead” di Richard Serra al Metropolitan Museum di New York qualche anno fa. Nonostante tutte le opere monumentali presenti in quel luogo questo breve video mi ha tenuto incollato. Qualcosa sulla semplicità nel guardare le mani dell’artista, quel realismo è stato molto intenso ed ha fornito l’ispirazione per questo video.
La compulsione di lavarsi continuamente le mani – come assoluzione del peccato – è molto potente. Questo comportamento, indipendentemente dal contesto, può riguardare tutti noi. La sequenza che chiude il video, girata in un’unica volta, è fisicamente impegnativa sia per chi l’ha girata sia per lo spettatore. La ripetizione, filo conduttore della musica dei Suuns, gioca brutti scherzi sul nostro senso del tempo tanto da spingere il video su temi maniacali e compulsivi fino al bordo della nostra tolleranza”. Ecco, ora sei avvisato. Il video musicale in sè termina al minuto 6:43 i 26 minuti successivi sono a tuo rischio e pericolo.
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