Esperimento vincente, arrivato al terzo capitolo, capitanato da Bill Wells, noto e talentuoso esponente della scena jazz (o neu-Jazz) delle amate lande scozzesi. Sperimentale e sperimentato, il quadro diviene delicato ed elegante con le compagne di viaggio Aby Vulliamy, Kate Sugden e Lorna Gilfedder, voci soavi e poliedriche strumentiste.
Bellissime le atmosfere (“Alive and well” o “Rare species” impallidiscono il trip-hop più raffinato), ipnoticamente attrezzate per essere utilizzate a tutte l’ore delle vostre afose giornate di calore e stelle cadenti. Utilizzando samples e loop semplici, Wells dimostra la maestria di un condottiero di brigata, indipendente e libero pensatore; mai un eccesso, mai un rischio non calcolato, solo grande classe ripetitività cadenzata tra le melodie. “Unguarded moment” merita il plauso della folla, una carezza della sera, un bacio fragile tra accenni di timide ritmiche, nascoste tra le ombre del bel canto sussurrato. “Getting out” è sempre più malinconia nella voce e nelle parole mentre “Push your face” rimette in orbita un ritmo percussivo avvincente e crudo, brano scheletrico e stupendo, fino “Surprising word” e “Trying to escape you”, amando tutto di quello fin lì ascoltato, chiedendo di continuare, quarto, quinto e centesimo volume.
(Gabriele Gismondi)