David e Michael Champion, giovani inglesi in arte Champs ci sanno fare, in questo loro debutto Down Like Gold utilizzano armonicamente un folk-pop armato di dolcezza che guarda i lontani Sixsteen agrodolci, un piccolo ritaglio di romanticismo field che nel giro di dodici tracce percorre un ascolto piacevole, senza complicazioni e con quell’aroma “virginale” che oramai non ti aspetti più.
Si è sempre pensato che questo genere musicale appartenesse a quella razza rara di musicisti innamorati di tutto e con quella immaginazione illimitata che arrivava ben oltre i sogni tra le nuvole, invece c’è da ricredersi, anche giovani “urbani” e contemporanei come i Champs adottano questo benessere sonoro e in questa tracklist – o immaginario messo in fila – i risultati sono evidenti, densi e leggiadri come un’alba dopo un temporale notturno.
Con accostamenti – mai invadenti – tra Fleet Foxes (“Down like gold”, St Peters”), languidezze di stampo Arcade Fire (“White satellite”, “8MM desire” e orecchiabilità Byrdiane My spirit s broken, il disco va avanti da sé, riveste un delicato profilo estetico personale che, anche se rimane negli standard delle cose buone ma senza “lode”, convince abbastanza e si appresta a rimanere negli scaffali delle novità per un periodo lungo o almeno fino allo scalzare di un altro episodio della stessa lunghezza d’onda.
(Max Sannella)