I Masai sono un trio torinese al debutto con Che Problema C’è?, EP uscito qualche tempo fa e disponibile sul loro bandcamp (o in calce a questa recensione). Nonostante il presskit allegato all’EP sottolinei la casualità della nascita della formazione e la volontà di non arrivare da nessuna parte, i Masai sanno il fatto loro e “Che Problema C’è?” è un gran bel lavoro.
I tre suonano un alt-rock muscoloso ed aggressivo caratterizzato da versi declamati sullo stile di Massimo Volume e Astolfo sulla Luna. I testi sono disillusi e cinici e vengono pronunciati con la giusta forza espressiva senza scadere nella verbosità. Inoltre le parole che ascoltiamo non sono originali, ma estrapolate da testi e film, rielaborate e messe in musica. I suoni sono grossi, potenti e ricordano Il Teatro degli Orrori (periodo “A Sangue Freddo”). I pezzi non seguono la classica formula “verso-ritornello-strofa” e possono lasciare spiazzato chi si aspetta il solito rock/grunge tutto uguale. “Dalia”, ad esempio, parte con un riff spezzato per poi aprirsi poderosamente grazie ad una distorsione cicciona ed infine implode lasciando l’ascoltatore confuso, ma su di giri. La canzone migliore è “Charles”, disilluso post-hardcore che sottolinea l’assurdità della follia umana governata non dalle tragedie vere, alle quali siamo preparati, ma i piccoli fastidi quotidiani che ci fanno impazzire. Il brano si chiude con un simpatico siparietto in cui il cantante fa notare che hanno sbagliato qualcosa nell’esecuzione.
La mini-opera scorre via veloce e lascia sicuramente una buonissima impressione della band, facendo sperare nella pubblicazione di nuovo materiale al più presto.
(Aaron Giazzon)