Non voglio che nessuno se la prenda a male e sopratutto non voglio che se la prenda a male lei, che nella sua bellezza è anche molto inquietante, ma prima di raccontare tutte le peculiarità di un personaggio eclettico e di una artista senza dubbio fuori dalla norma voglio parlare di musica. Si perché è di musica che dobbiamo essere affamati e allora tutto il resto anche se scenico e di grandissimo impatto passa in secondo piano, così ho cercato di approcciarmi a questo album, che per la ragazza padovana in questione è il quinto, con la mente libera da tutti i fronzoli e pronto a giudicare la nuda e cruda musica.
Drop è composto da 10 tracce di cui 4 già presenti nell’ep One uscito a Marzo 2013, la componente principale è il pop elettronico che in questi anni sta prendendo il sopravvento sulla scena musicale. Molte le influenze e tanti i percorsi sonori che attraversano questo disco a partire da una componente anch’essa elettronica derivata dagli anni 90 e una serie di strascichi di musica industrial che sembrano in tanti momenti donare un po’ di tenebre alle canzoni. La voce di Tiffany è sempre effettata quasi a donare un candore di solitudine che contraddistingue tutte le tracce, la ex suicide girl sembra cresciuta sotto l’aspetto musicale e ad essere sinceri tutto il lavoro appare contornato da un’aria di velata tristezza che lo rende completo nel suo essere. Alcune tracce poi (“No way Out”) si distinguono dalle altre per una splendida struttura ritmica che in certi momenti fa venire una gran voglia di ballare e non pensare a niente, cosa che di questi tempi è un gran bene sopratutto se si parla di musica. Più si ascolta il disco e più ci si immagina un personaggio, un certo volto e l’immagine di Tiffany è quella perfetta, la cosa più bella che si possa dire è che questa musica è Tying Tiffany e per un’artista riuscire a trasmutare tutto se stesso dentro le tracce che tutti ascolteranno è fondamentale. C’è però un cambiamento e si sente, si sente nel suono e si vede nel personaggio, l’anima pop infarcita di elettronica diventa più semplice e meno tagliente, lo stile e le capacità di un artista a tutto tondo tendono a mancare in molte occasioni dove si preferisce l’orecchiabile al reale.
La ragazza ha ascoltato buona musica e si sente e il grande successo all’estero è la dimostrazione di come si possa ancora continuare a stupire e inventare ma non bisogna perdere la testa, alla lunga ascoltare “Drop” diventa lento e ci si rende conto di come alcune trame musicali siano un po’ scontate e ripetitive; in tanti momenti viene da pensare ad un disco frivolo e si minimizza un lavoro che tutto vorrebbe essere tranne quello. Non vogliamo il solito pop, non da lei.
(Marco Vivarelli)