Giuseppe, Dea e Gianluca vivono a Benevento, un luogo musicalmente arido di band che, così a memoria, non sono riuscite ad imporsi su scala nazionale, un luogo dove la geografia musicale sembra non aver ancora partorito gruppi memorabili o quantomeno da citare come punto di riferimento per le giovani leve. E questo da un lato per i tre musicisti potrebbe essere sia un gran vantaggio che una grande responsabilità: essere i primi e spianare la strada ad un scena locale (semmai questa esista) che riesca a farsi notare fuori dai confini provinciali.
Ma i tre Moongoose sono lungimiranti, hanno lo sguardo che travalica la Campania, questo è rivolto molto più a nord della Milano da bere e da ballare; gli occhi sono fissi nella Mitteleuropa elettronica, quella elegantemente dub, quella dove strumenti analogici fanno il filo a macchine digitali, quella del jazz 2.0 pronto ad imbastardirsi al momento opportuno con il trip-hop di Bristol, quella in cui Lali Puna e Portishead si organizzano un concerto e suonano tutti insieme sul palco. Ecco a cosa potrebbero aspirare Moongoose e Irrational Mechanics è il mezzo di trasporto con cui potrebbero arrivare a tutto ciò. Nove tracce autoprodotte e registrate durante lo scorso mite autunno del capoluogo campano in uscita il prossimo 18 Aprile e in anteprima streaming da oggi, e per una settimana, su Shiver e Sonofmarketing. Il consiglio per fruire al meglio della musica del trio campano è quella di aspettare che arrivi il crepuscolo, portarseli in macchina e viaggiare a velocità moderata senza una destinazione. Il rischio maggiore è quello di perdersi in tutti i sensi, e con tutti i sensi, ma che bella sensazione non avere coordinate e muoversi senza metà magari fino al sorgere dell’alba (il carburante consumato però non è compreso nell’ascolto).