Debutto di estetica electro-rock questo official dei vercellesi Evacalls, Seasons un che di romantico, un che di noir sfumato sui viali degli Ottanta/Novanta e piacevole in un contesto di scrittura largamente dominato da un sentimento synth che fa appeal e buon ascolto. Disco da giornate uggiose e con nebbia che ti fa rintanare dentro camerette riscaldate da termosifoni e sogni, ma soprattutto da una fluidità di pensieri e amori che scivolano – come righe di condensa – lungo vetri appannati.
Otto tracce che attraversano l’ascolto con melodie, brillantezza ed episodi estroversi, il tutto in una esposizione sonora che – senza travolgere – arriva diretta alla sua mission, ovvero farsi piacere e rimanere in circolo per un bel po’ prima di ricominciare il giro fisso del repeat, e questo non può essere altro che un mantenimento di calore, un warm up a favore e di successo per chi comincia proprio ora l’avventura discografica nell’intricatissimo e malevole traffico underground tricolore. Quello che gli Evacalls emanano è una corrente continua di ballate e shuffles che trattano e concepiscono momenti promettenti, chitarre fuzzate con moderazione, voci epiche, ritmiche e tasti che colorano di grigio tutto l’andazzo della tracklist, campionamenti e rumorismi di ricamo suggestionano a dovere, praticamente un primo passo che si fa notare, non rimane appiccicato dietro a vetrofanie ispiranti, ma piuttosto mette di suo – e bene – dentro schemi strutturali degni di nota.
Certo che gli Ottanta giocano forte qui dentro molto più dei sopracitati Novanta, ed è proprio vero che non si esce vivi da questi fasti d’un tempo, ma la personalità della band ce li fa ricordare con gusto e senza il diktat dell’amarcord nostalgico, basta concentrarsi sulla radiofonicità di “Give me a reason”, la ballata cotonata di “No silences” o il bofonchio di basso che sottolinea la notte oscura e pesta che “The man who lives on the moon” per essere certi di trovarsi “altrove”, in una dimensione inaspettata di elegante e liquida foschia. Evacalls, buona la prima!!
(Max Sannella)