Se il Muro del Canto vi incuriosisce, in rete troverete molto materiale sul gruppo: interviste, foto, recensioni anche ad opera di penne illustri del giornalismo musicale italiano (penso a Federico Guglielmi, dichiaratamente innamorato di entrambi i loro full album, L’ammazzasette e Ancora ridi), i bei videoclip prodotti dalla Solobuio Visual Factory.
Affinché scatti l’amore vero, però, quello che mette in fila per loro centinaia di persone come è successo per il live al Black Out di Roma, venerdì 14 marzo, è necessario che vediate in concerto questi sei musicisti (Daniele Coccia alla voce, Alessandro Pieravanti alle percussioni e ai racconti, Giancarlo Barbati alla chitarra elettrica e ai cori, Eric Caldironi alla chitarra acustica, Alessandro Marinelli alla fisarmonica e Ludovico Lamarra al basso, più il settimo componente “ad honorem”, presente in quasi tutti i concerti del Muro: l’ottimo Andrea Ruggiero, violinista degli Operaja Criminale). La dimensione dal vivo è quella che più di tutte permette di apprezzare le doti di questo gruppo e di capire cosa mette insieme, tra il folto numero di persone che li segue, il metallaro con la signora ultracinquantenne o la giovane mamma coi bimbi al seguito. La prima cosa che colpisce, infatti, è il loro pubblico che, pur di età, di aspetto e di presumibili ascolti musicali diversi, li ama e li accoglie con il calore che si riserva non alle grandi star ma a qualcuno da cui ti senti capito, con cui ti senti “a casa”. È bellissimo vedere sul palco musicisti che suonano sorridendo senza ammiccamenti ma lanciandosi sguardi di autentica complicità: che parlino di poveri cristi, di coatti al centro commerciale o di amori finiti male, riescono sempre ad arrivare in maniera genuina al cuore e alla pancia di chi li ascolta. La serata era nata per presentare ufficialmente al pubblico il “45 giri” con due inediti (“Le mantellate” e “Vivere alla grande”) prodotto da Hellnation, In realtà, è stata l’occasione per una grande festa, a cui ha partecipato, in veste di ospite a sorpresa, anche Elio Germano, che ha duettato con Daniele Coccia su una cover in romanesco di “Paint it black” dei Rolling Stones (per curiosa coincidenza, era stato da poco annunciato il concerto delle pietre rotolanti al Circo Massimo), e per far ascoltare al pubblico una nuova canzone, indicata in scaletta come “Ginocchi rossi”, che andrà presumibilmente a far parte del nuovo album del gruppo.
I prossimi appuntamenti dal vivo a Roma col Muro sono due: il primo, sabato 29 marzo, presso l’ex Cinema Palazzo a san Lorenzo, dove Alessandro Pieravanti presenterà una raccolta con tutti i suoi racconti, e il secondo per un grande concerto gratuito, domenica 13 aprile, in via dei Fori Imperiali. Due occasioni assolutamente imperdibili per tutti coloro che li apprezzano e sono sicura che saremo in tantissimi, per cantare ancora una volta, nel cuore di questa Roma spesso massacrata da chi la dovrebbe invece custodire come un tesoro, che “se ancora nel petto resiste l’amore, la rabbia resterà la stessa”.
(Marinella Mangione)
Foto: Denise Esposito da fanpage Muro del Canto
Setlist:
- Ancora ridi
- Maleficio
- Serpe ‘ n seno
- Cristo de legno
- Palazzinari
- Canzone allagata
- Ginocchi rossi
- L’osteria dei frati
- La terra è bassa
- La spina
- Luce mia
- Le mantellate
- Vivere alla grande
- Il canto degli affamati
- Chi mistica mastica
- Paint it black (cover con Elio Germano)
- Bevi bevi compagno
- Peste e corna
- Ridi pajaccio
- Quanto sete brutti
- Arrivederci Roma
Encore:
- L’ammazzasette
- La malarazza
- Te possino dà tante cortellate
- Addio