Come pilotarsi nelle altitudini della neo-psichedelia senza mai perdersi nelle banalità dell’alta classifica ce lo insegnano gli inglesi Toy, qui alle prese col nuovo disco Join The Dots un continuum spazio temporale che sembra arrivare direttamente dalle reminiscenze in tecnicholor di un Alan Parson Project o di teutonici Can – se vogliamo fiondarci nel passato – o nelle nuove protuberanze cosmique di chiari di luna di marca Horrors, Tame Impala (“Too far gun to know”) tutte tracce che costituiscono un lungimirante viaggio allucinato che trasporta in luoghi e spazi tremendamente lisergici, bestialmente acidpop.
Pixellate da suite che tributano osanna Floydiani (“Conductor”), le undici tracce sagomate di questo stupendo trespass fatto di echi, rifrazioni, bassi bollenti e traiettorie kraut space-rock vivono in un contesto sonoro largamente dominato dai synth e un discreto appeal verso i Settanta “visionari”, un viatico espressionistico che da accesso ad armonie aliene e atteggiamenti lunari, tutte cose che si credevano oramai relegate ad uno ieri, ad un passato strambo, cosa che invece – attraverso la forza magnetica di questa giovane quartetto – riprendono vita, insistenza e clamore come in un ciclico allunaggio post-moderno nelle meraviglie di mondi a parte, di seleniche nuove avventure.
Ma anche ballatine poppy, intercessioni brit (“Endlessly”) e dolci salamelecchi ai Placebo in maturazione (“Join The Dots”), uno sfaccettato modo di porsi davanti all’underground internazionale con la spigliatezza scapigliata di una nuova gioventù sonica – per dirla alla grande – che dalla Brighton capitale dello shoegaze (“Frozen atmosphere”) si lancia in una spregiudicata volontà di catturare ascolti e folle in un sol boccone e, dal sentore generale di queste tracce, tutto fa presupporre che questo atto di cannibalismo virtuale sia già cominciato, già messo in atto, e se poi ci si fa addentare dai segmenti tagliuzzanti Ottantiani che roteano in “Fall out of love”, il “pasto” è completato!
Il giocattolo è uno di quei trabocchetti dei quali ci si invaghisce con estrema facilità e piacere. Giocateci e ci direte!
(Max Sannella)
http://youtu.be/fOePTEelxp8