Ritroviamo gli Australasia dopo un anno circa; su queste pagine avevamo recensito Sin4tr4 e ora siamo alle prese con una nuova produzione, Vertebra. Il press kit di un anno fa parlava di un duo, quello di quest’anno fa riferimento ad un progetto musicale in evoluzione, un vero proprio collettivo di musicisti guidati dal polistrumentista Gian Spalluto.
Sostanzialmente Australasia ripropone la musica evocativa e “cinematografica” (forse non è un caso che l’ultimo brano si intitoli proprio “Cinema”) dell’album precedente, arricchita però da un’andatura melodica più decisa, dove i momenti accennati e pizzicati si alternano con quelli più post rock e di impronta quasi metal, conferendo ai pezzi un insieme più organico e corredato da sottolineature immaginifiche. Ribadisco che la musica di Australasia sembra quasi che tenda a costruire un ricamo di note che non si limitano a sorreggere delle immagini, ma quasi le costruiscono. Ogni titolo è una parola – “Aorta”, “Zero”, “Volume”, “Apnea” – e ogni parola apre ad un mondo cupo in alcuni momenti e più etereo in altri.
Una sorta di viaggio vero e proprio dove rock ed elettronica si fondono così come gli strumenti suonati, da chitarre e a sintetizzatori, a formare una perfetta alchimia di Suoni. Da non sottovalutare.
(Patrizia Lazzari)
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