C’è ancora chi nega la presenza nell’infinito di altre forme umanoidi ed è tutto da vedere, mentre sul versante della “musica non inquadrata” gli alieni son da un bel pezzo tra di noi e appostati nei nostri orecchi. Un esempio fra i tanti? L’artista e l’arte a cuspide del bolognese Ubba (Marco Ubaldi) qui nel suo nuovo passetto espressivo Crepa! Ep.
Quattro tracce che fanno pilastro per una poetica solitaria e – in certo modo – intrisa di psichedelica di tratto, meglio dire un delirio in quattro pieces che danno la dimensione netta e decisa dell’indecisione programmata, un bel giro di parole per delineare la creatività Off che gratta l’ascolto del lotto, vedi anche la fantomatica presenza di un + Il Conte, che l’artista descrive come un potente e personalissimo spirito guida e che da qui a poco lascerà l’Ubba a vedersela da solo nelle sue peregrinazioni visionarie.
Una chitarra acustica, una passione insana verso il Lo-Fi in generale e l’obiettivo dichiarato di sorprendere con poco, quattro bussi, e altrettanta bizzaria ferruginosa che – boia d’un mannd leder – piace a stampo o assolutamente al secondo giro, e che lo porta all’attenzione di cercatori di infinitesimali spicchi cantautorati, di quelli che si muovono ai bordi di una scrittura come sbaffi o patacchine d’inchiostro incorreggibile o addirittura bischero. Se uno si invischiasse tra le molteplici influenze che griffano il totale del lavoro non ne verrebbe mai fuori, ma sono solamente quattro schizzate d‘estro che comunque lasciano un segno del loro transito; cose semplici e di gusto naif che nel burlesque instrumental di chitarra acustica “Bisca automatica”, attraverso l’ossessione Jannacciana di “Una volta conoscevo un notaio”, tra il macramè di fingerpicking che riporta a galla dal 1959 – rivisitato in modo iper-personale – di un brano tratto dal disco Blind Joe Death di John Fahey o nella ballata intima e color nebbia che “Preferisco il porno (Cinema Veritè)” traghettano tutti i presupposti giusti dell’alieno Ubba e + Il Conte – ancora incluso per il momento – a entrare nell’Olimpo trasversale dell’arte sghimbescia che vale e pesa al pari di una strampalata botta di verità biascicata, verità al netto della grazia grezza.
Svegliatevi gente! Gli alieni sono in molti intorno a noi e portano bellezza come segno di pace! Svegliatevi
(Max Sannella)