A due anni di distanza dal primo album e con un piccolo, ma significativo, rimaneggiamento di formazione (fuoriesce Leziero Rescigno, il fondatore della band nonché produttore del primo Lp), Kalweit (Georgeanne), ex voce dei Delta V, e gli Spokes – Giovanni Calella alla chitarra e Mauro Sansone alla batteria – presentano il nuovo lavoro, Mulch.
Diciamo subito che uno degli elementi di maggiore attrattiva della loro musica è rappresentato proprio dalla voce della lead singer, americana di origine ma ormai naturalizzata italiana, vista la permanenza ormai ventennale nello stivale. Una voce calda, insolitamente profonda e drammaticamente intensa, con un timbro particolare, che dà immediatamente l’impronta allo stile musicale del gruppo e di questo album in particolare. I brani più d’effetto, quelli in cui l’essenza del suono marcato Kalweit and the Spokes si fa più marcata, sono sicuramente “Barbie bit the dust” e “Hank’s hour”, di matrice più rock-elettronica e “Kate and Joan” e “Appliances”, dall’andamento più malinconico e greve, ma che trasmettono momenti rara intensità. Qua e là riecheggiano arie vintage, con un’impronta new wave anni Ottanta/Novanta, in cui riaffiorano suoni “passati” ma di grande bellezza, che i Kalweit and the Spokes riescono a riportare ai giorni nostri, opportunamente riveduti e corretti, traendo ispirazione dai momenti più interessanti di quell’epoca; a questo proposito tornano alla mente gruppi come X-Mal Deutschland ed Elastica, non a caso voci femminili su un impianto musicale fatto di ritmi sostenuti intrecciati con un andamento orecchiabile ed essenzialmente melodico. Negli altri pezzi si avverte un sottofondo folk che rimanda ad un approccio musicale più tradizionale, dove le storie raccontate, momenti personali di vita vissuta scaturiti dalla penna della Kalweit, rimandano ad atmosfere legate a ricordi lontani, rivissuti con tenerezza e disincanto (“Pull the drapes”, “Wetutanka”).
Nel complesso, un lavoro più che buono, appassionato e sincero, che sicuramente traccia una strada sempre più definita nel futuro di questa band; laddove la componente elettronica con quella più rockettara troveranno un connubio perfetto si potrà gridare al capolavoro.
(Patrizia Lazzari)