Città, palazzi e stanze. Situazioni, momenti e oggetti. Tutto viene racchiuso in questo emozionante album delle Dieciunitàsonanti: luoghi e condizioni che cambiano vite e scelte, che cambiano noi stessi. Pare un concept album questo Dove, dai profondi contenuti narrati con grandissima grazia, diretti ed introspettivi che ci fanno battere il cuore.
È il secondo lavoro per il gruppo romano che ha all’attivo una grande gavetta fatta di un precedente full lenght, “Manuale d’ascesa e caduta”, vari EP e concerti in giro per lo stivale. Prodotto da Luca Novelli (Mokadelic), con la supervisione del grandissimo Paolo Benvegnù alle voci, alle quali ha donato un imprinting vivo e cristallino, è un album vario e curato in ogni dettaglio, alternato dalle ballad nostalgiche ed acustiche della stupenda “Non riesci a sorprendermi”, ai pezzi più rock con le splendide aperture di chitarra come in “Con tutta calma” dal magneticissimo ritornello, contornati qua e la da sprazzi importanti di strumenti classici come piano e violino.
“Dove” inizia con “Il giorno della festa” nel quale una grande energia rock ci invade, ottima la voce di Alessandro Sfasciotti che ci narra di un fatto tragico a pugni chiusi, deciso nella sua drammaticità, i fremiti ci assalgono, la sezione ritmica si fonde con le chitarre per dare al pezzo una grande carica che lo contraddistingue più che mai da tutto l’album e del quale, difatti, viene perfettamente coronato come primo singolo estratto. Il brano “Dove”, che dà il titolo all’album, è decisamente una brillante perla da far propria. Le parole traspaiono emozioni e brividi di una piccola grande vita da reinventare, l’arrangiamento è dolcissimo seppur nostalgico dove si intravede sempre un bagliore, “Dove ti poserai?”, dove sceglierai di riprendere in mano la tua vita, dove ricomincerai ad amare?
Dieciunitàsonanti sono uno dei gruppi più interessanti del momento senza voler strafare, il loro rock genuino e sanguinante di sensazioni risulta sempre fresco ed armonioso. Un album questo, da non dimenticare, fa riflettere sulle nostre vite e ci dedica parole così reali da farci tremare, è propositivo anche nel guardare “tutte le tonalità del grigio”.
(Tiziana Salomoni)