Ed eccoci finalmente al giorno X. I Macigni su Milano che tanto aspettavo di ascoltare. “Macigni” è un’importante iniziativa a cadenza mensile, organizzata dal Lo Fi di Milano. In particolare, questa è stata un ottima serata a costo praticamente irrisorio, per deliziare le orecchie con quattro gruppi italiani assolutamente da non perdere (e qui mi complimento anche con l’organizzazione per l’ottima scelta stilistica).
Il Lo Fi, per chi non lo conoscesse, è un piacevole locale dietro la stazione Rogoredo, tra capannoni industriali e roulotte abbandonate che rende il tutto molto più undergound, a noi ci piace così. L’interno è composto da due grandi e lunghe sale tra cui quella dove si esibiranno i gruppi di stasera, nella quale abbiamo il palco principale e il palco cosiddetto B (denominato da me, solo per l’occasione, l’angoletto del delirio dei Filth in My Garage)
Lo show comincia alle 22.30 con i lunigiani Woodwall che ci propongono il loro ultimo splendido lavoro WoodEmpire, subito molto incalzanti con “King Stuste” ed il loro stoner psichedelico. La sezione ritmica l’ho trovata a volte un po’ sopita, ma veniva però subito ravvivata dal tappeto sonoro di Paolo Cipolla coi suoi synth: ho ADORATO dal vivo gli effetti tremolanti psycho-war anni 70 della stupenda “Locrian”! Buona anche la voce di Matteo che ha dato al tutto la giusta completezza.
I LVTVM sono stati per me il gruppo rivelazione della serata: synth, batteria, basso a 4 e 6 corde. Sarà la mia anima da ex bassista, ma io mi sono letteralmente esaltata. L’idea dei due bassi ok, non è affatto nuova, certo, ma è il come viene realizzata. Il tutto infatti è stato ben amalgamato, vibrazioni scorrono tutte insieme in un unico filone conduttore e quel che ne scaturisce è una perfetta sintesi di una grande professionalità e sintonia all’interno del gruppo. I due bassi si alternano con grande sapienza, si completano, anche qui, ai maestosi synth e alle ottime prestazioni di batteria. Le influenze sono difficili da distinguere in quanto li ho trovati realmente originali e ciò è solo un bene. Ai LVTVM piace sperimentare ed io, per questi gruppi che osano senza pudore, ci vado decisamente a braccetto. Splendido davvero tutto.
Sul palco B invece, sono già pronti a schizzare dopo pochi minuti anche i Filth in My Garage. Band con all’attivo un interessante EP, 12.21.12 che avevo preventivamente ascoltato, dal vivo mi hanno stupito ancora di più. L’approccio è decisamente post-noise-core americano, ma di quello buono. I ragazzi ci sanno fare, esprimono appieno i loro pezzi pieni e tiratissimi, si muovono bene, coinvolgono ed ammaliano il pubblico. Ho apprezzato molto anche il minutaggio dei singoli brani, troviamo per esempio “Future”, 10 minuti di calci sui denti e carezzevoli chitarre che non stancano mai. Bravi, bravi, bravi. Ne volevo ancora.
Ma no, ora tocca agli Ornaments, l’ora s’è fatta decisamente tarda. Loro sono i veri Macigni della serata. Silenziosamente salgono sul palco corredato da proiezioni molto interessanti che fanno da perfetto sfondo per le altre proiezioni, quelle nostre mentali, che ben presto ci potranno evocare. Il pezzo d’apertura non poteva che essere “Pulse”, tratto dalla loro ultima fatica, Pneumologic, granitico e infestante; in “Pneuma” il disagio inizia dolcemente fino ad invaderti con i suoi muri di chitarre che fanno sobbalzare tutti noi. Una pacata e tranquilla negatività alla Neurosis è quella che sento sempre aleggiare nell’aria, un’ottima esibizione che ha mantenuto sempre altissima l’attenzione.
Unica nota di demerito è per i volumi altissimi che mi hanno prepotentemente allontanato dal palco. Il dispiacere è stato molto perchè credo che per avere uno show ottimale non debbano essere i volumi rivoltabudella a fartelo apprezzare di più, ma una buona distinzione e amalgama dei suoni che in questo caso è stato difficile ottenere (caro fonico, so che mi stai leggendo, approfondiremo il concetto di “portati i tappi”). Usciamo dal locale provati dall’esperienza Macigni. Direi che non si poteva ottenere di meglio.
(Tiziana Salomoni)
Foto: Fanpage Woodwall/Ornaments