Serata caldissima, sia per le temperature infernali raggiunte all’interno del locale che per la partecipazione affettuosa del pubblico, quella che ha ospitato a Roma presso l’Angelo Mai il concerto dei Tre Allegri Ragazzi Morti, in tour estivo per portare in giro l’album Nel giardino dei fantasmi, supportato anche dalla recentissima pubblicazione de Il fantastico introvabile live – Bootleg, uscito in allegato col numero di luglio del mensile XL.
Quello che colpisce sempre, nei live dei TARM, è l’eterogeneità del loro pubblico, composto sia di coetanei dei componenti del gruppo che di giovanissimi. Questo significa, evidentemente, che la band ha saputo mantenere la stima di chi li seguiva dall’esordio negli anni ’90 e, contemporaneamente, attrarre nel tempo una fetta di ascoltatori che, all’epoca di Piccolo intervento a vivo e Mostri e normali, quasi certamente frequentava ancora le elementari. Il perché lo spiega egregiamente il cantante e chitarrista Davide Toffolo, che ha dichiarato su XL, auto-recensendo in terza persona il suo gruppo con lucidità straordinaria: “D’accordo, non hanno la complessità musicale che fino a quel momento avevi richiesto al rock ma, se hai voglia di ascoltarli, capisci che parlano direttamente a qualcosa di profondo, qualcosa che hai dentro”. E’ proprio così: i Tre Allegri Ragazzi Morti (più il nuovo chitarrista Andrea Maglia, che si presenta nei live con la maschera non da teschio ma da uccello) sanno dare voce a sentimenti ed emozioni in maniera autentica e onesta.
È questo, secondo me, uno dei motivi per cui anche i pezzi appartenenti alla loro criticatissima svolta, ai tempi della pubblicazione di Primitivi del futuro, verso sonorità reggae e dub adesso ai concerti vengono cantati a piena voce da tutti e i classici come “Il mondo prima”, “Quasi adatti” o “Mai come voi” si mescolano in piacevole continuità con i brani dell’ultimo lavoro.
(Marinella Mangione)
Foto: Ilenia Urso