Ornaments è un progetto che da anni incuriosisce e raccoglie buone critiche nel underground italiano. Pneumologic è il disco d’esordio della band e prima uscita ufficiale dopo la demo ormai irreperibile distribuita ai concerti qualche anno fa. Il sound della band trova evidente ispirazione nelle esperienze post-hardcore di Isis e Neurosis e nelle divagazioni post-rock in pieno stile Mogwai. Non mancano ovviamente, come in tutti i progetti di questo tipo alcune atmosfere che richiamino ai redivivi Black Sabbath!
Le tracce, per lo più strumentali, ad eccezione della soave “Breath” e della abrasiva “L’Ora del Corpo Spaccato”. Il comunicato stampa definisce la band come un nuovo astro della scena “spiritual drone core”. Credo sia doveroso volare bassi con le definizione e fermarsi alla musica, che in questo caso, sebbene manchi di parole, ha una potenza espressiva fuori dal comune. La forza del gruppo risiede nel riuscire a costruire dei pezzi lineari, ma d’impatto immediato e fortemente carichi di emozioni che arrivano dirette all’ascoltatore. Questo processo permette ad ognuno di sentire proprio l’uno o l’altro pezzo, senza poter definire quale sia “oggettivamente” il migliore o il peggiore.
In quest’ottica di puro trasporto emotivo i pezzi più efficaci del disco sono “Breath”, “Aer” e “Pneuma”. Delude, invece, la conclusiva “L’Ora del Corpo Spaccato”, lontana per struttura e coinvolgimento rispetto al resto del disco, ma che recupera vita e intensità con l’ipnotico arpeggio e la furia cieca del finale.
(Aaron Giazzon)