Impossibile non esserne conquistati: il video di “Hellas”, nuovo brano dei Rigolò, è in gran parte composto dalle immagini della più bella Odissea televisiva mai realizzata, con uno degli attori più belli mai apparsi sullo schermo, Bekim Fehmiu nella parte di Ulisse, e una delle attrici più belle e brave che mai abbiano calcato le scene, Irene Papas nel ruolo di Penelope. Gli dei ne renderanno merito, ai Rigolò, per questo bel pezzo che è il primo singolo estratto dall’album di debutto Slangenmesch (Garage records). Un pezzo che starebbe bene a far da colonna sonora ai film di Angelopoulos, tanto per restare in Grecia, paese dallo splendore eterno i cui miti hanno evidentemente ispirato i Rigolò, che hanno accostato il loro nu-folk-dream-pop alle immagini dell’Odissea di Franco Rossi che fu trasmessa in tv nel lontano 1968 e che resta uno degli sceneggiati più belli targati Rai.
Era il 2010 quando l’ex Comaneci Andrea Carella incise da solo
“Cocoons Should Die Young”. Ora, con l’ingresso di Jenny Burnazzi (violoncello, anche lei già nei Comaneci) e Massimiliano Rassu (basso) il progetto acquista nuove sonorità, e l’album che ne è scaturito vede le collaborazioni di Paolo Mongardi (Ronin, Fuzz Orchestra, Zeus) alla batteria e di Alessandro Romagnoli (Missiko) all’ukulele e marimba.
È un momento in cui nella musica indipendente italiana, curiosamente, il mito greco si affaccia non solo dalle parti dei Rigolò (“Hybris”, peccato greco per eccellenza, è il titolo del nuovo album dei Fast Animals and Slow Kid, e di hybris hanno parlato a proposito de nuovo disco dei Baustelle): ma i Rigolò ci si immergono in pieno intitolando alla Grecia il loro singolo “Hellas”, che è un brano malinconicamente pop e sapientemente anglo-mediterraneo, nei suoni e negli arrangiamenti. L’ascolto è una navigazione nell’Egeo pizzicata di Britannia, è l’unione sensuale dello scuro e diretto sguardo greco con quello rosso e lentigginoso dell’Irlanda. Si naviga tra la profondità degli archi e lo scacciapensieri.