Semetipsum è un progetto particolare che va oltre la musica, infatti è, per citare l’annuncio che lo riguarda, un incontro non tra arte e vino, ma tra artisti che vivono il loro lavoro come ricerca ed espressione di quel “se stesso” unico e irripetibile che abita in ogni uomo.
L’evento si è svolto già nel 2010 e nel 2011 che viene organizzato nella cantina di Michele Satta, dove avviene un’esperienza plurisensoriale che comprende la degustazione di vini pregiati, affiancata dall’ascolto di musica live con una coreografia composta di montaggi video. Se diamo un’altra occhiata all’annuncio dell’evento vediamo, infatti, che la “formazione” è così composta: Rita Marcotulli (pianoforte), Michele Rabbia (live electronics), Petulia Mattioli (video) e Michele Satta (syrah). Nel caso dell’edizione 2012, l’evento vede presenti due musicisti: Rita Marcotulli, pianista pluripremiata e Michele Rabbia, percussionista e sperimentatore elettronico; il duo improvvisa e dialoga lungo otto tracce che hanno in più casi la durata di piccole suite dove il pianoforte per lunghi tratti monologa coadiuvato da Rabbia che con la sua strumentazione riesce, a seconda dei momenti, a produrre suoni cristallini che esaltano la delicatezza dei suoni del piano, ritmi percussivi che rendono incalzanti i pezzi, oppure semplicemente le accompagnano sapientemente. Il pezzo che apre il live (le tracce non hanno titolo quindi le chiamerò per numero) viene introdotto da lievi suoni elettronici su cui s’inserisce una melodia di piano dolce e che trasporta, sostenuta da tintinnii brillanti, fino a condurci a un piccolo dialogo botta e risposta con le percussioni per poi crescere di nuovo d’intensità e ripartire accompagnata dalla batteria; la “traccia 4” inizia come la prima con suoni elettronici, i quali lasciano subito il passo ad un flusso di suoni (che mi ha ricordato i primi Emerson, Lake & Palmer) che si esaurisce poi lasciando l’ultima parola alle percussioni; nella “traccia 5“ invece è proprio la batteria che rende incalzante la melodia dei bassi del piano su cui si inserisce, ancora una volta, un monologo di note alte e delicate per poi lasciare nel silenzio di fondo che di nuovo siano le percussioni a chiudere la traccia in dissolvenza; nella “traccia 7” assistiamo invece ad un dialogo nervoso tra gli strumenti.
In definitiva questo Live è un lavoro che può colpire la sensibilità di molti con la delicatezza dei propri suoni, pur essendo privato degli elementi visivi e degustativi che originariamente lo accompagnavano.
(Alessandro Dati)
SEMETIPSUM 2012 from Petulia Mattioli on Vimeo.