Ho incontrato i Pagliaccio a Vigevano, reduce da entusiasmo per il loro ultimo cd Eroironico uscito per Meat Beat nel luglio scorso, non potevo perdermeli in concerto, così ho sequestrato i ragazzi per un drink con chiacchiera pre-live… cercando di fare i seri!
Innanzitutto vi rinnovo i complimenti per il vostro nuovo lavoro, “Eroironico” è un album riflessivo e al tempo stesso leggero e appunto ironico. Cosa volete comunicare al vostro ascoltatore?
Alessandro: il nostro è il cosiddetto “pop intelligente”, dove con ironia cerchiamo di trattare dei temi seri, molto vicini alla gente comune che possono comunque essere interpretati sotto diverse chiavi di lettura, vogliamo quindi arrivare con un linguaggio facile descrivendo quella che è la vita nel quotidiano, i problemi più o meno grandi di tutti i giorni sicuramente usando un metodo immediato e non di nicchia.
Da cosa nasce il nome “pagliaccio”?
A: abbiamo scelto la figura del pagliaccio perchè fa ridere, indossa la maschera dell’intrattenitore, ma come tutti quanti, dietro la maschera non sai cosa nasconde, ci piaceva quest’ambivalenza.
Marco: il pagliaccio è un personaggio vicino a noi, molto più di quel che pensiamo, in fin dei conti se gli levi il trucco, il pagliaccio è ognuno di noi.
C’e’ un brano del disco a cui siete legati particolarmente?
A: ti direi tutti, li sentiamo un po’ come dei figli e con ognuno trattiamo un diverso argomento. Io personalmente potrei dirti “Crociera” perchè è un brano doppio, in perfetto stile Pagliaccio, nell’ironia della composizione musicale si cela un testo duplice nel quale viene descritta una situazione piuttosto tragica, così come in “Giocherellone”, dove narriamo la distruzione che porta la dipendenza da gioco, insomma i temi seri si celano sempre dietro all’ironia.
Un altro brano significativo è “Io per primo”, è diventato ormai il nostro manifesto, lo usiamo come brano d’apertura sia ai concerti che nel disco ed è un po’ il nostro portafortuna, il nostro lasciapassare!
Siete stati da poco ospiti del programma “Occupy Deejay” su Deejay TV, com’è stata questa esperienza?
M: è stata una bellissima esperienza! Era la prima volta per noi in diretta televisiva e abbiamo dovuto concentrare in pochi minuti un esibizione che avevamo preparato minuziosamente! Abbiamo suonato “Zerbino” ottenendo un buon riscontro di pubblico soprattutto sulla nostra pagina Facebook!
Insomma vi piace stare in tv! Invece della radio che mi dite? Ritenete che il progetto Pagliaccio potrebbe essere un buon prodotto radiofonico?
A: sicuramente lo è! Noi siamo decisamente un gruppo pop commerciale, i nostri pezzi sono molto orecchiabili e passabili in radio, ma non è poi quello il punto cardinale, la radio è fatta da chi la ascolta e riteniamo che il pubblico radiofonico sia indubbiamente un pubblico ormai di qualità, curioso di apprendere ed emozionarsi, quindi sì e non temiamo assolutamente di essere giudicati aspramente come “commerciali”, perchè alla fine lo siamo, comunicando però un messaggio intelligente.
Quali sono le band o i cantautori che apprezzate di piu’ in questo periodo?
M: devo dire che ascoltiamo un po’ tutta la musica a 360°, abbiamo persino un batterista metallaro (ride), comunque per farti qualche nome, ultimamente apprezziamo tantissimo Dente, Die Antwoord, Niccolò Fabi, elettronica e cantautorato un po’ in generale, ci piace davvero spaziare molto!
Ho notato che siete spesso on the road, ma quali sono ora i vostri prossimi progetti per il futuro?
A: per l’anno nuovo abbiamo programmato l’uscita di due singoli tratti da “Eroironico”, uno a febbraio e uno uscirà a fine maggio, mentre verso fine 2013 contiamo di dedicarci pienamente alla registrazione del nuovo materiale. Poi chiaramente si continuerà l’attività live, cercando di spostarci anche verso il centro Italia, insomma prevediamo un anno denso!
Foto e testo: Tiziana Salomoni