Pagliaccio è amico mio. In una mattina dal sole rosato, mi ha detto tutto quello che dovevo sentirmi dire. Stai bene con gli occhiali, sei bella così, dolcemente irresponsabile, segui sempre quel brivido, ma soprattutto il cuore, sorridendo sempre. Questo lavoro della band biellese a me piace tantissimo, perchè scorre, chiaro, senza perdersi mai, è cristallino nella sua semplicità quotidiana un po’ di provincia, con tutti i pregi e soprattutto descrivendo i difetti che tanto amiamo e facciamo finta di odiare, adoro i testi dei Pagliacci che mi fanno sorridere e mentre li ascolto mi sorride la gente, adoro le composizioni musicali, piacevolissime come una coperta calda, ahh… se tutto il pop che ascoltassi fosse così perfettamente armonico sarei proprio contenta. Che poi non stiamo tanto ascoltando del pop, i Pagliaccio, armati di occhiali e papillon, sono una band di cantautorato molto vario e fresco dai ritornelli piacevolissimi che ti prendono a braccetto senza più abbandonarti, influenzati da vari sound, dal r&r, allo ska, al funky che rendono unico ogni brano.
Raccontano dei nostri rapporti con noi e gli altri, delle nostre scelte e della nostra vita pseudo tranquilla con una dilagante impertinenza che ti porta solo ad amarli, perchè infondo abbiamo tutti bisogno di sentirci dire tante cose, con più chiarezza e spontaneità.
Il singolo tratto dall’album è “Federico S.”, dai ritmi pop spensieratissimi, con un ironica ma un po’ amara considerazione della vita del tuo amico sfigato che alla fine secondo me tanto sfigato non è, come in “Zerbino”, dove dolcemente mi rivedo, lasciato dalla ragazza, “rimango in piedi senza te”, quel “ti verrò a prendere in bici” mi riporta a scene dove l’orgoglio, solitamente messo al primo posto, viene insabbiato da sentimenti ben più importanti come l’amore sincero e la semplicità delle azioni. Adoro poi l’utilizzo degli archi in lavori di questo tipo, dalla simpatia data dal violoncello in “Giocherellone”, all’imitazione della sirena della nave in “Crociera”, carinissimo brano dal sapore salato di ska. “Eroironico” parla di quello sfigato che sei, che viene giudicato, ma che ha un cuore grande come l’Asia e una simpatia che ti rapisce di slancio. Vi amo ragazzi.
(Tiziana Salomoni)