Da un musicista, poeta, scrittore e cantautore altro non si ci poteva aspettare che un gran disco. E così è stato. Emanuele Dabbono ci regala grazie a Trecentoventi ben quattordici brani di cantautorato, quattordici brani che raccontano di amore e attualità.
Un cd che scorre tra ottime chitarre e testi importanti, co un sound che possiamo definire pop-rock. Si va da temi come i diritti umani a inni contro la politica odierna e l’antimilitarismo in Disertore. Ottima l’apertura con ‘L’oro si aspetta’, che vi rimarrà in testa per non uscirne più, attualissima ‘Mio figlio sarà’ che parla della difficoltà dei giovani d’oggi nell’immaginare un futuro per il proprio bambino.
Queste canzoni sono alternate da altre maggiormente ‘tenere’, delle vere e proprie ballate, come ‘Universi paralleli’. Altro pezzo importante è ‘Ho ucciso caino” che ben identifica la voglia di Emanuele di usare la propria musica per discutere e rimettere in ballo argomenti che a volte purtroppo vengono dimenticati.
Una voce simile a Renga, Tiziano Ferro e un modo di scrivere alla Bruce Springsteen con richiami alla De Gregori creano il cerchio di ispirazione e di ‘creazione’ dello spirito artistico di questo cantautore. Emanuele e la sua band riescono a trasmettere energia e a costruire un lavoro che una volta ascoltato farà parte di voi e che varrà la pena, sono sicura, seguire nei prossimi lavori e nel suo tour di presentazione di questo fantastico disco.
(Anna Dima)