L’errore più grande che si possa fare, prima di ascoltare questo disco, è aspettarsi la logica conseguenza di Sono all’osso, album di debutto del duo siciliano Il Pan del Diavolo, targato 2010. Con questo non voglio assolutamente dire che i due dischi siano di livelli qualitativi differenti, però è normale che in due anni, movimentati come quelli vissuti da Gianluca Bartolo e Pietro Alosi, le cose possano cambiare, e i musicisti possano – anzi debbano – crescere.
Piombo, Polvere e Carbone risente di molteplici influenze, innanzitutto quella locativa. Il secondo capitolo de Il Pan del Diavolo nasce a Roma, invece che in Sicilia e a ciò bisogna aggiungere una sorta di allargamento del line-up, con Antonio Gramentieri e Diego Sapignoli che si aggiungono al combo aumentandone la potenza espressiva. Capirete sicuramente di cosa parlo confrontando le due opening-track, il passaggio da “Farà cadere lei” ad “Elettrica”, che già dal nome spiega il leitmotiv di questo disco, è lampante. Il nuovo lavoro è più tirato, più gonfio, più cattivo, pur senza perdere quell’attitudine in bilico tra il bluegrass, il folk e il punk che è la peculiarità di Pietro e Gianluca. Forse il punto di contatto tra il vecchio ed il nuovo Pan del Diavolo sta nella traccia che porta il nome del disco, “Piombo, Polvere e Carbone” e nei pezzi immediatamente successivi, che mettono in assoluta evidenza le chitarre acustiche, finora lasciate un po’ in disparte ad appannaggio di chitarre elettriche e suoni più curati e definiti. Per il resto ci troviamo di fronte ad un album più consapevole delle potenzialità dei ragazzi, con qualche scivolone (non mi è ancora chiaro per quale ragione “La velocità” sia stata scelta come primo singolo, è il pezzo ideale per allontanare gli ascoltatori) ma anche qualche perla, come “Scimmia urlatore”, che è un pezzo estremamente cattivo ed altrettanto estremamente concreto. “Libero” è un pezzo che avrebbe potuto fare della retorica il proprio punto di forza, invece è un pezzo sornione à la Bugo, ovvero la riprova della forza di questo gruppo, che è diventato indubbiamente meno diretto, ma proprio per questo molto più curato, rendendosi accattivante.
Non sono ancora sicuro che sia finita la metamorfosi de Il Pan del Diavolo, ma sicuramente la crisalide si è tolta il bozzolo di dosso, tra poco dovrà decidere se diventare una bella farfalla o rimanere un bruco gregario.
(Mario Mucedola)