I Bologno/Pugliesi Jolaurlo non tradiscono gli effetti, era scritto dall’inizio della loro storia musicale che fosse una band dalle notevoli prospettive e piena d’idee fresche, ma che arrivassero – con il nuovo terzo appuntamento discografico Meccanica e Natura a tale luminosità nessuno se lo aspettava, onestamente; ci troviamo di fronte ad una pubblicazione di una band ancor più matura e compatta, potenzialmente “trasformata” ed in grado – ora – di intraprendere il medesimo viatico di chi – in ambito elettro-pop-rock – ha ottenuto grandi riconoscimenti di pubblico e critica.
Il loro è un rock bluastro d’elettronica con genealogia wave, un sangue virtuoso che scorre lungo queste nove tracce inedite e la stupenda numero dieci che è la versione personalizzata di “Annarella” dei camaleontici CCCP/CSI/PRG – tanto per intenderci -portandosi ad un riavvicinamento ideale dei suoni che coloravano lontani Ustmamò della Mara Redeghieri (“Polistirolo”, “Il buio”) e lo stuolo dei 90 italiani che annoveravano tra le file alternative Soon e primissimi, ma primissimi Prozac + (“Banale”), senza disdegnare felici incursioni nel mondo pop che guarnisce il coreografismo dei Matia Bazar (“Sempre”, “Chiaro scuro”); è un suono risoluto, mai fragile o frammentato, lontanissimo dalla sparseness di una chimica improvvisata o tirata in ballo per fare effetto, un’originale e vincente ricerca che parte come ipotesi d’ibridare pop e sintetizzatori con ecchimosi dark e finisce col centrare perfettamente l’idea e la nuova caratterialità (“Cinema”, “Caos”).
Anni Ottanta a tutto giro dentro la circonferenza di questo bel dischetto di plastica sonante, anni che danno anche il senso circolatorio dello spiritato piacevole che è “giocoforza” dei lavori in studio, per trasformarsi poi in un sincopato epilettismo nelle performance live di questa micidiale formazione che ha ricercato la giusta atmosfera di una mossa azzeccata che pesta, abbellisce e glorifica la voglia incontrollabile di vestire di tutine latex argentate e andare a sbattere le chiappe in qualche locale a tema. Gli Jolaurlo, nell’alchemica visione generale dell’underground, compongono a sé un quadro estremamente godibile, semplicemente cool. Ben ritrovati!
(Max Sannella)