Se nella vostra libreria c’è un libro di letteratura italiana è bene che lo riprendiate e dopo aver tolto quella sottile patina di polvere che lo ricopre vi soffermiate sulle pagine che parlano del movimento artistico degli “scapigliati” (i bohémien italiani). Un’operazione indispensabile sia per comprendere l’origine del nome della band milanese: Dualisma; sia per cogliere il senso delle dotte citazioni contenute nel loro album d’esordio: In many different ways.
Difatti l’album si apre con il particolare brano “Manifesto” in cui sono recitati alcuni versi dell’irrequieta poesia “Dualismo” di Arrigo Boito, considerata per l’appunto il manifesto della poetica scapigliata poiché dominata da una visione dualistica della realtà e da una rappresentazione antitetica della natura umana: angelica e demoniaca. Un’oscillazione tra opposti che ritroviamo in tutto l’album dei Dualisma tra deflagrazioni di energia (“Karma chiron” e “Shame!”) e ballate elettriche (“Scretches” e “Wild Roses”), una combinazione originale che come un vero ascensore emozionale farà perdere la testa a tutti coloro che oseranno avventurarsi In many different ways.
Nel disco s’intrecciano alterni registri: a volte calmi e altre volte veloci, a volte taglienti e altre volte sinuosi. Così, dimostrando una piena padronanza della materia, il gruppo sperimenta con successo diverse ambientazioni sonore mantenendo comunque in tutto l’album una straordinaria coerenza: l’insieme è perfettamente limpido, ricco e diversificato. Tutto è suonato con giustezza e ciò chiaramente mostra un’alchimia totale tra i musicisti. Tuttavia una menzione particolare merita Roberto Banzi, poiché con la sua voce profonda e piena di fascino innalza notevolmente il tasso di straniamento dell’ascoltatore, a tal proposito soffermatevi sul brano “Berlin falls (in many different ways)” e regalatevi alcuni fugaci momenti di pura magia.
Senza falso pudore i Dualisma ci catturano per 45 minuti con un disco che è allo stesso tempo complesso e diretto, grazie al perfetto equilibrio tra pezzi potenti e tracce accattivanti. Un album piacevole, deciso e seducente, da ascoltare la mattina per caricarsi prima di andare in ufficio o in fabbrica e la sera per dimenticare l’ufficio o la fabbrica.
(Renzo Bufalino)