Dopo quasi un mese dall’uscita dell’Ep “La paura fa brillanti idee” ho incontrato i Minnie’s, in occasione del loro concerto al Land of Live di Legnano. La band è tornata da poco a suonare con maggiore regolarità, soprattutto grazie all’aiuto di “I Mostri Booking”, agenzia alla quale i 4 sono arrivati dopo la parentesi con la Universal. Il gruppo ha inoltre vissuto un periodo di cambiamento, dopo l’uscita di scena del bassista storico, quindi le curiosità da soddisfare erano tante e non solo riguardanti i nuovi pezzi.
Come mai avete scelto di pubblicare un’ep con solo due canzoni e di metterle in dowload gratuito?
Ale: Dopo due anni dalla pubblicazione dell’esercizio delle distanze c’era bisogno di fare qualcosa di nuovo, un regalo a chi ci segue sempre e a noi stessi.
Yuri: Mi ricollego ad Ale e aggiungo questi pezzi sono nati in un periodo particolare della storia della nostra band, dopo che Daniele, il nostro bassista storico, ha deciso di fare altro. Sentivamo quindi il bisogno di fare qualcosa. Abbiamo chiesto una mano a degli amici e abbiamo registrato questi due pezzi. Era quindi giusto poi che ci fosse uno scambio reciproco e che quindi le canzoni fossero poi un regalo ai fan e a chi ci ha aiutato a realizzarle.
State lavorando a un vero e proprio album? E se si a quando l’uscita?
Luca: Stiamo lavorando a molti pezzi nuovi, anche grazie al nuovo membro della band che ha dei gusti che arricchiscono il raggio. In questa fase stiamo ancora approcciandoci, ma sicuramente a breve registreremo altri tre pezzi che stiamo già preparando e che ci piacerebbe far uscire prima della fine dell’anno, ancora con la formula del download gratuito e nel frattempo pensare a un vero e proprio disco.
Il titolo dell’ep riflette un vostro pensiero o è semplicemente un acrostico?
Y: Forse un po’ tutte e due, nel senso che spiega quello di cui parlano i due pezzi ed è nato in modo spontaneo semplicemente mettendo insieme i titoli dei due pezzi stessi.
L: L’idea comunque è di Yuri così come era stata sua l’idea del titolo del precedente disco.
Nell’Ep sono presenti due collaborazioni, me ne volete parlare?
L: Ci tengo a precisare che “Brillanti Idee” è stata registrata da Enrico (Molteni bassista dei Tre Allegri Ragazzi Morti NDR) ma è l’ultimo pezzo scritto con Daniele. Mentre “La paura fa” l’avevo scritta nel 2007 ma tirandola fuori ora ci è sembrata attualissima e adatta al periodo di cambiamento. Soprattutto non avrei mai pensato che in un brano dei Minnie’s avrei inserito il pianoforte, ancora di più quello di un artista fuori dal comune come Cesare Picco.
In passato avete fatto qualche pezzo in inglese, avete intenzione di riusarlo in futuro?
Y: Non più, l’italiano è la nostra lingua madre e quindi quella migliore per comunicare e far capire quello cheabbiamo da dire, magari anche con concetti più profondi.
L: Mi ricordo quando dovevamo registrare “The sing along experience”, nel frattempo stavo studiando per un esame però credevo di sapere i pezzi. Peccato che per un errore di pronuncia abbiamo parlato di foglie e non di vite… Anche se devo ammettere che io qualche pezzettino in inglese ce l’ho ancora.
Dato che molte recensioni dicono che avete cambiato genere… pensate sa vero o è solo un’evoluzione di quello che già facevate? Y: La nostra attitudine è sempre quella, noi facciamo da sempre Punk-Rock, anche se penso che parlare di genere sia sempre un errore. Rivendichiamo però il fatto di essere nati dall’hardcore melodico.A: Il cambiamento è una cosa naturale che accade a tutte le band anche per via dell’età dei musicisti, delle esperienze e delle cose belle o brutte che vivi.
L: Forse però è anche vero che a volte cambi e te lo fanno notare gli altri, mentre tu pensavi di essere rimasto sempre lo stesso. E’ stato bello però avere delle recensioni dopo un po’, per noi erano due pezzi che avevano il valore di un regalo/ritorno e vedere che c’è stata quest’attenzione fa capire che forse il concetto di disco è cambiato e che c’è attenzione verso le band che decidono di buttare fuori dei nuovi pezzi.
Credete che questo nuovo sound possa farvi cambiare target di pubblico?
Y: Io credo di no, noi abbiamo sempre avuto un pubblico variegato dai ragazzini a persone anche più grandi di noi. Come band siamo sempre stati legati a chi ci segue sempre e ci dimostra affetto, sono loro il metronomo del pubblico.
Avete qualche band da consigliare o suggerire, ad esempio magari i NOTIMEFOR con i quali condividete la saletta?
L: Io da piccolo vorrei essere come i NOTIMEFOR.
Y: La loro realtà è molto diversa da quella che magari noi abbiamo vissuto alla stessa età. Io comunque mi riconosco molto di più nei NOTIMEFOR che in tante altre band perché è gente che si sbatte per suonare in giro per il mondo, e non è sempre così dato che ci sono band che rimangono solo isolate in saletta.
Viole: Io ti direi di ascoltare i Labradors o i Gazebo Penguins.
A: Io consiglio Il buio.
L: Io gli Albedo, il gruppo del nostro ex batterista, che ha fatto davvero un gran disco (Recensione e album in free download).
Ultima domanda –non domanda: Presentateci il vostro “nuovo acquisto” al basso!
Y: L’arrivo di viole è stato abbastanza naturale…
-Viole allora raccontaci perché hai scelto di suonare con loro
V: Come ha detto Yuri è stata una cosa naturale, li seguivo già, andavo già in saletta, suonare insieme è stato il giusto proseguimento. E ora potrò avere il mio posto in furgone senza chiederlo! (ride…NDR.)
L: A dire il vero c’è un aneddoto anche su questo… abbiamo provato con diversi bassisti, in particolare con uno che però si è presentato in saletta prove con gli stivali da gomma… ecco quello è stato il momento abbiamo deciso di chiamare Viole !
Domande finite c’è qualcosa che però ci tenete a dire a chi leggerà questa intervista?
Y: Di scaricare i pezzi e venire ai concerti!
(Anna Dima)