È un brillante tuffo nel passato, direttamente nella tana del coniglio, il nuovo bel disco di Alberto Arcangeli. Nel cunicolo del bianconiglio Arcangeliano si gioca col concetto di tempo proprio come faceva quello Carrolliano, si viene risucchiati giù e ci si ritrova in un baleno negli anni ’60.
Il roditore di Pop Down The Rabbit Hole non va di fretta correndo col suo orologio da taschino in mano, bensì si fa acchiappare, abbracciare e accarezzare ed è morbido e caldo quand’è inverno e piacevolmente refrigerante come il lato fresco del cuscino d’estate. Lungo le sue 10 brevi canzoni si ha una rincuorante sensazione di dejà ecouté che fa riemergere uno dei fenomeni della musica degli anni ’60 fra i meno mitizzati. Quel folk-pop spesso ricco di colori sgargianti, quasi psichedelici, di artisti come Donovan, Zombies, Moby Grape e i Kinks meno elettrificati; tutte band che aveva già onorato con le gradevoli rivisitazioni di “Dreamsongs” (da recuperare). Non mancano nemmeno simpatiche citazioni beatlesiane, in particolare con la traccia finale che riprende i rumorismi di “A Day In The Life”.
Non si tratta di revival, dunque, bensì di una forte passione per la musica di 50 anni fa venata d’una leggera “sindrome da età dell’oro”, ovvero la fascinazione nostalgica per un’epoca mai vissuta. La sensazione è che il marchigiano Arcangeli abbia ascoltato certi dischi talmente tanto da farli erodere dalla puntina, fino a farli entrare dentro di sé, fino a comprenderne la filosofia di fondo. Una filosofia fatta di placidità, calma e serenità: meditazione quasi. Caratteristiche che sarebbero state per l’ultima volta rigogliose in un decennio che cominciava a sentire tutto il peso di una modernità invadente, che stava portando prepotentemente il mondo e la storia nelle case e nelle coscienze di tutti coi suoi sconvolgimenti tecnologici, politici e sociali. Questo disco, quasi per magia, riporta in vita quegli elementi, quella flemma immaginifica che permise a grandi artisti di comporre – tutti nello stesso momento – opere immense con una facilità e una spontaneità che oggi sembra scomparsa, pieni come sono gli artisti moderni di autocompiacimento o di ansia autopromozionale che li assale mentre girano, fanno cose, vedono gente cercando nel frattempo di sfornare un disco che non faccia troppo schifo.
Alberto Arcangeli se ne frega e si diverte a suonare, con un piccolo aiuto dai suoi amici, tanti strumenti: chitarra elettrica e acustica, piano, xilofono, tastiere, batteria, ukulele e maracas. Ma senza ma impastarli troppo assieme, scandendoli invece uno per uno. Come un profumato strudel, spiralidoso e ipnotico, con i pezzi di mela belli grossi avvolti da una sfoglia leggera e digeribile, ovvero una voce carezzevole che, con un ottimo accento inglese, e un tono sempre disteso canta di ragazze con occhi scintillanti, strade che vengono mangiate dall’orizzonte e foglie arancioni cadute d’inverno che danzano cullate dal vento. Cose così semplici che sembravano non esistere in più in mezzo ai vari www, mp3, wifi, 3g, hd, cococo e cocopro. Ciò non significa, tuttavia, che questo sia un disco anti-moderno.
Se ad esempio, ascoltandolo, vi sembra che la musica provenga da un falò su una spiaggia o da un telo da picnic è perché è proprio così. Infatti, il soave incipit dell’album, “Wheels And Love” (di cui vi consiglio di vedere il bellissimo video, qui in basso, girato in stop motion con dipinti su vetro), è stato registrato da Alberto mentre si trovava nel suo giardino: ha usato il suo palmare e in seguito ha mixato tutto nel suo studio casalingo. E, dal produttore al consumatore, ha messo tutto in download gratuito sul suo sito. Più genuino di così non si può. Quasi un servizio pubblico per gente ingrigita dalla carenza di calore solare sulla propria faccia.
“Pop Down The Rabbit Hole” è un disco che non suona originale ma solo perché non ne ha bisogno: ha scoperto la ricetta segreta per il pop perfetto, per la canzone che tutta la famiglia può cantare in macchina mentre fa una scampagnata. Non è musica “dal sapore antico” bensì un sentimento sonoro senza tempo che solo un cuore pieno di pace, passione e dedizione può ricreare, indipendentemente dalla veste musicale con cui deciderà di ornarlo.
(Francesco De Paoli)
Sito – Scarica gratuitamente il disco
Wheels and Love from alberto arcangeli on Vimeo.