Sono in due, Jonas Wolter e Sebastian Bode, e riescono a creare delle belle canzoni (9 tracce per più di 40 minuti d’ascolto). Composizioni non banali, soffici e crude, folk contaminato a un Jazz futuristico ed elementi (ormai comuni) di elettronica. Racconti surreali e voce nasale, immaginifici dal freddo antartico (Wooden Peak) con perfetta padronanza dei propri strumenti e delle dinamiche sonore. La splendida/strumentale “Baumkronenherrscherin” basterebbe a rendere il giusto merito al lavoro dei due musicisti, che alternano sensazioni riconoscenti ai dEus a più personali concezioni melodiche. Un disco prodotto alla grande, senza fronzoli magistralmente fluido ed evocativo. Non per tutti, per palati raffinati ed esigenti, non ansimanti di strofa/ritornello/strofa. Due bravissimi strumentisti con una personale idea compositiva da clima gelido, spigoloso, poco estivo sicuramente, immersi tra i ghiacci tutt’intorno. “Lumen” l’episodio più coinvolgente e caratteristico del progetto con un sicuro futuro nelle vostre ora accaldate orecchie.
(Gabriele Gismondi)
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