Potrebbe essere scambiato come un album di profonde radici geografiche. Corde Oblique in effetti è un progetto legato musicalmente alla città di Napoli e alla sua storia, ma c’è di più. La perfetta miscela di sonorità mediterranee con richiami internazionali indipendenti rende davvero particolare questo quarto album dove alla base di tutto c’è la mente di Riccardo Prencipe. Il suo saper di musica e un collettivo di musicisti creano un sound davvero avvincente fatto da violini, arpe, strumenti etnici e atmosfere attuali che regalano a questo lavoro una concezione mondiale.
Un esempio è la voce usata per la parte cantata. Sembra di ascoltare Dolores O’Riordan che reinterpreta testi e cadenze napoletane (Anche se in realtà il dialetto non è presente, anzi alcune canzoni sono cantate in inglese). Un altro esempio di questo connubio italo/mondiale è la scelta di interpretare una track dei Radiohead. La canzone in questione è “Jigsaw Falling into place“. Il risultato non delude anche perchè lo stile Radiohead, avendo la mente molto aperta, si lega molto con certe sonorità in stile Corde Oblique. Thom Yorke non si annoierebbe ad assistere a un concerto di musica mediterranea, anzi ballerebbe tutta sera indemoniato, come solo lui sa fare. La chitarra acustica prende sopravvento sul finale. Quello che viene premiato tra tutte queste contaminazioni è l’emotività. Di sicuro non vi mancherà, che sia di stampo italiano o straniero, ascoltare questo album sarà come un viaggio a occhi chiusi ed espressioni di meraviglia sopra i tetti di Napoli, virando verso l’America lasciandosi il Vesuvio alle spalle e parcheggiando davanti alla casa di Thom. Neanche Google Maps ti offre di più.
(Alessio Basile)