I romani Atome Primitif, attivi dal 2008, e con all’attivo alcune esibizioni su palchi importanti (opener dei No Kids al Circolo degli Artisti) propongono un trip-hop mediato dall’alternative rock degli Smashing Pumpkins e con l’album Three years, three days si impongono, con delicatezza, sulla scena alternativa italiana con un lavoro organico, ben fatto, ben suonato, insomma, bello e basta.
Il progetto somma alcune scelte artistiche ricercate quali, ad esempio, un uso non banale dell’elettronica e l’inserimento di afflati rumoristici con elementi pop come le melodiose linee vocali valorizzate dalla voce, per nulla banale, della vocalist Azzurra e chitarre aggressive, ma educate nelle loro esplosioni controllate. Il tutto è retto da un sezione ritmica granitica, ma mai pesante che accompagna e sostiene la delicatezza dei pezzi senza appesantirli. Il disco non annoia e i pezzi scorrono veloci accompagnando l’ascoltatore in un’esperienza sonora dolce e potente allo stesso tempo.
Saltando a piè pari “Intro”, il disco si apre con due pezzi eccezionali per forza espressiva e bellezza strutturale: “Indù” e “Air”. Sono rintracciabili qui tutte le caratteristiche sopradescritte della band capitolina, che lascia subito un segno nelle orecchie e al cuore dell’ascoltatore. Si prosegue con due canzoni delicate e raffinate (“January the 7th” e “Silver House”), la prima semplicemente memorabile ed la seconda caratterizzata da una strofa magistrale per melodia e piglio pop, ma sfregiata da un ritornello di matrice alternative rock troppo simile ai dimenticabili Evanescence. La successiva “Machine” è il pezzo più aggressivo dell’album, ma non decolla veramente mai rimandendo impigliato nel tappeto elettronico troppo pesante e ripetitivo per permettere alla voce di Azzurra di sollevarsi al livello dei pezzi precendenti. Lasciato alle spalle questo calo di qualità gli Atome Primitif ci colpiscono al cuore con il loro manifesto artistico e capolavoro compositivo: “Tuna Drama”, la tragicomica storia di un tonno, che da libero padrone del mare si trova a finire come condimento per dei banali spaghetti. Il pezzo è semplicemente magnifico. Punto.
L’album a questo punto prosegue senza intoppi con altri quattro pezzi in linea con la qualità espressa fin’ora dal gruppo, senza però raggiungere nuovamente la magnificenza espressiva di “Tuna Drama”, “Indù” e “Air”, i pezzi migliori del disco. Per tirare le fila, gli Atome Primitif sono una band caratterizzata da un grande gusto musicale, unita alle capacità tecniche dei singoli componenti, che permettono di realizzare pezzi articolati, ma godibilissimi.
(Aaron Giazzon)