Maciunas. Questo nome suonerà strano com’è effettivamente strano il progetto. Non parliamo di ragazzini imberbi alle prese con un disco, ma di scafati musicisti, nomi noti nel circuito indie, che decidono di mettersi in gioco in un progetto che teoricamente vorrebbe emulare i Them Crooked Vultures o gli altri supergruppi che negli ultimi anni stanno facendo furore. Alla voce e chitarra, troviamo Giorgio Ciccarelli, chitarrista degli Afterhours dal ormai dodici anni, Luca Pastore, che siamo abituati a conoscere più in veste di video maker (ricordiamo i video di “Corpo a Corpo”, “Tutti i miei sbagli”, “Discolabirinto” per i Subsonica) e Roberto Rabellino. Pastore e Rabellino, insieme a Franz Goria furono i propulsori dei Fluxus, storica band hardcore punk torinese degli anni ’90.
Questa nuova produzione parte proprio dall’esperienza come video maker di Pastore, e si articola in un DVD di otto pezzi, che parte dal Malone Studio di Torino, nel quale sono rinchiusi i tre musicisti, con un collant in faccia, come i rapinatori dell’immaginario collettivo, e si snoda all’esterno, con l’integrazione della musica alla vita esterna. “Esplodere nel sonno”, la title-track, è un pezzo che fatica un po’ a farsi spazio, ricorda un po’gli ultimi Afterhours antimusicali, più concentrati sul testo che sulla musicalità del brano, e sulla stessa frequenza d’onda si muove “Nuovo ordinamento”, il cui video riporta indietro nel tempo, con scene di bambini che corrono in spiaggia spensierati, un’idea vincente che contrasta con la disillusione del testo. Comprensibile l’intento di questo dvd: sviluppare ogni canzone come un’opera d’arte a sé, come a raccontare attraverso le immagini la storia di ogni pezzo, ma a volte diventa davvero difficile concentrarsi su entrambe, è un difetto che – nella mia modesta opinione – hanno tutti i video musicali ben fatti. Se c’è una storia ottima, ci si concentra su quella e al diavolo il pezzo, e viceversa se il video non è dei migliori. Ma arrivati alla quarta canzone, sorvolando ampiamente “Camaleonte”, i ragazzi si sciolgono, è come se cominciassero a prendere confidenza con la telecamera, ed il suono fosse più pulito, più carico di groove. “Quello che ci manca” è indubbiamente un pezzo molto bello, unico frutto della collaborazione alla stesura delle liriche tra le due anime del progetto, Pastore e Ciccarelli. ed altrettanto bello è il video, ambientato sulle lunghe e desolate strade che il sistema viario italiano offre. L’atmosfera creata dal pezzo è molto significativa, si sente finalmente il tocco di chi ha maturato dell’esperienza nel corso degli anni. La seguente “Sesso e carità” prosegue sulla scia del pezzo precedente, continuando a scarnificare i pezzi per lasciare spazio ai testi, ora più introversi e morbidi. “A galla” è un pezzo che – ovviamente – vede il video girato completamente a contatto con l’acqua, ed è significativo notare il contrasto tra la furia marina e la granitica fermezza ritmica dello stoner proposto dai Maciunas. Si apprezza il lavoro di Ciccarelli e Pastore che, in assenza di un basso, alternano le parti di chitarra riempiendo il suono e non facendo rimpiangere la mancanza del terzo strumento. “I preti pazzi”, se possibile, è ancora più granitica, un pugno in faccia per durezza e qualità della trama sonora, mentre “In un momento”, una specie di blues iperdistorto è il finale degno per quest’opera prima di tre grandi artisti della musica italiana, il finale degno per un disco del quale – francamente – non si sentiva il bisogno, ma giacché c’è, godiamocelo.
(Mario Mucedola)