Il co-fondatore di una delle etichette discografiche più importanti nel panorama mondiale di musica elettronica (la Raster-Noton) si è trovato per un paio di giorni a Roma: giri turistici, una Masterclass presso una scuola privata di musica ed un live-set, svoltosi al Lanificio 159, lunedì 16 di maggio 2011 nella festa di chiusura di corso della suddetta scuola. Non stiamo qui a far pubblicità a scuole, nè a parlare degli altri artisti che hanno partecipato alla serata (Lasal, Plaster, etc), benchè siano anche loro degni di nota, mi dedicherò ora unicamente al signor Bretschneider.
Per tutta la serata si aggirava con fare discreto e timido, se non me lo avessero indicato non lo avrei mai notato, invece dietro di me si trovava Frank Bretschneider, in maglietta, jeans e bicchiere di birra. Mi sono gustata il suo live-set insieme ad una quindicina di persone, mentre il resto se ne stava fuori nel terrazzo del Lanificio, ormai stanco e assonnato all’una circa di lunedì notte. Dato che non capita spesso a noi romani di trovarci di fronte ad esponenti della musica contemporanea internazionale del suo calibro, abbiamo sperato fino all’ultimo in una performance sperimentale, volevamo sentire il suo suono strutturato, complesso e allo stesso tempo fluente, caratteristico della Raster-Noton e che l’ha resa importante nonché stimata worldwide. Con un set multimediale, audio e video, composto unicamente da computer e minicontroller, utilizzato sia per i visual che per la musica, senza tanti preamboli nè estetismi superflui, il signor Bretschneider ha fatto il suo set, proponendoci l’ultima sua pubblicazione, Komet.
Komet, pubblicato con l’etichetta tedesca Shitkatapult, è un progetto in cui la techno è padrona di casa, scivolosa, piacevole, ballabile, sicuramente sua, pregna di beat e fatta con i suoi suoni, lontana di circa 6 dimensioni da Exp o Rythm suoi album precedenti pubblicati Raster-Noton.
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Molti artisti oggi preferiscono o comunque scelgono di mettere la loro musica sul web in free download tramite creative commons, cosa ne pensi di ciò in confronto al lavoro che fanno le case discografiche?
F: Penso che l’artista debba decidere da solo, se uno è giovane sceglie magari di mettere la propria musica su internet per farsi un nome, la gente che lo ascolta si diverte, poi magari trova una casa discografica che lo vuole pubblicare e così riesce a guadagnarci dei soldi.
E: Pensi quindi che sia necessaria una casa discografica per un musicista che vuole diventare famoso?
F: No, non è questo il punto, se decidi di mettere la tua musica libera su internet di sicuro non ne guadagni e sei costretto a lavorare per pagarti le bollette, i cibi, i vestiti, la casa e tutto, e nel tempo libero che hai suoni. A volte però non hai abbastanza tempo per pensare alla tua musica o alla tua arte, se dipingi o scrivi è lo stesso discorso… devi decidere se fare l’artista o il lavoratore, resta a te la decisione, è una tua scelta. Sicuramente mettere la tua musica nel web può aiutarti a farti un nome, in modo da poter guadagnare con la musica che fai e la casa discografica ti aiuta in questo.
Cosa ne pensi della tecnologia, quanto influenza il tuo lavoro?
F: Non è così importante, penso che un musicista abbia bisogno di trovare i propri strumenti, quando inizi a fare musica devi provare qual’è lo strumento che più ti appartiene, come un computer, un synth o qualche software. Se trovi una chitarra, dici “oh wow! una chitarra!” E inizi a suonare la chitarra e ti piace e sei contento così… penso che sia molto più piacevole iniziare a suonare con una chitarra che con un computer, per questo non penso che la tecnologia sia così importante per la musica. Questo vale anche per la musica elettronica, cioè… io sono più di 26 anni che suono ed ho bisogno solo di un computer e di qualche plug-in, mi bastano e non ho bisogno di altro, se sei invece alla ricerca di nuovi strumenti e software dedichi molto tempo alla ricerca di questi, a capire come funzionano, a provarli, invece di suonare, da qui la differenza tra un ingegnere del suono e un’artista.
(Emanuela Marchetti)