Who is Boro? Bella domanda: voce, campionatori-synth e basso, il tutto ambientato nell’ underground musicale toscano contemporaneo. La sensazione però è quella di essere stati catapultati alle soglie degli anni ’90, totalmente immersi in un’elettronica fin troppo casalinga, (i suoni synth alla Vangelis nell’iniziale “Homo Habilis” sono comunque mirabili), in un’atmosfera (molto) fredda e sintetica.
L’Ep d’esordio di questo trio contiene 5 brani dotati di una struttura eccessivamente elementare e sembrano di conseguenza sempre un po’ più lunghi del dovuto. Escludendo la conclusiva versione boro di “Io sto bene” (CCCP, citati e omaggiati ovunque) e “Veleno Nero”, con gli unici momenti d’ariosità sonora dell’intero lavoro, le composizioni hanno ben poco di originale o convincente anche se tuttavia rimangono onesti e mai pretenziosi tentativi di dotarsi di una personalità musicale che, principalmente con una maggiore cura nella produzione (e nei testi), potrà mostrarsi nei prossimi appuntamenti. Chissà dal vivo cosa combinano questi Who is Boro, chissà se “L’oro è Loro” si trasforma (come credo) in un pezzo riempi-pista da Rave (anni ’90) in cui si poga sino a che anche l’ultimo avventore/lottatore riesca a bofonchiare… io sto bene!
(Gabriele Gismondi)