Una giornata di musica per il primo maggio, anticipato, di Neverland ospitato dal Bloom. Già dai nomi si presentava come un bell’evento, e i live delle band lo hanno confermato. Ritmi serrati per chi voleva seguire tutti, su entrambi i palchi. Inevitabilmente qualche gruppo si perde. Di scena ci sono i Baby Blue, pratesi al terzo album e che vantano musica e frontwoman ammalianti. I brani si tuffano nel rock ipnotico, come dimostra la chiusura trascinante di “Earthquake”. Arrivano i Ronin, la veste country blues di Bruno Dorella (OvO e Bachi da pietra), per un set strumentale che ricorda e si rifà all’immaginario americano rurale. Iosonouncane strana commistione di generi e ispirazioni. Un centrifugato folle e impazzito di elettronica, cantautorato e chitarra acustica. Un solista che si destreggia sulla console, canta e declama storie paradossali, giochi di citazioni e maestria narrativa. Con la chitarra acustica sembra quasi raggiungere la forma canzone standard, ma poi devia con estrema facilità verso suoni elettronici. Al piano sottostante si prepara Il Pan del diavolo, per l’ultima volta (dicono) in versione “band”. A supporto del duo infatti ci sono i Criminal Jokers. Sound compatto, ricco e dannatamente rock’n’roll per le canzoni di Sono all’osso. Sinergia e complicità divertita si percepiscono per tutta la scaletta da “Blu Laguna” a “Centauro”, passando a “Pertanto” e la più intima e malinconica “Africa” eseguita dal solo Alessandro. La grinta aleggia ancora sul palco quando salgono gli Zen Circus. anticipati dal solito medley di brutture italiane, il trio parte alla carica con “Gente di merda” e il pubblico si scatena. La scaletta racconta i migliori episodi della discografia Zen. L’immancabile “Canzone di Natale”, gli anthem “Figlio di puttana” e “Vent’anni”. I brani dell’ultimo album tra cui l’intensa “Vuoti a perdere” e la critica “Andate tutti affanculo” suscitano uguali consensi. Gli Zen circus si dimostrano, ancora una volta, una forte live band che sa far innamorare con poche e semplici formule.
(Amanda Sirtori)
Foto: Jessica Bartolini