Ufficializzata l’uscita del prossimo album Gravity the Seducer prevista per settembre, i Ladytron ci lasciano pregustare il loro nuovo capitolo con un Best of, che raccoglie il meglio della loro carriera. Diciassette tracce che ripercorrono un decennio: dagli esordi di 604 (2001) e Light & Magic (2002), passando per l’album della consacrazione Witching Hour (2005), sino ad arrivare all’ultima pubblicazione con Velocifero del 2008.
Non si tratta della solita raccolta di hit e singoli, bensì di un lavoro rappresentativo rivolto più che altro ai fan dell’ultima ora. È così che Daniel Hunt, fondatore e principale compositore della band, ha voluto descrivere la scelta di questa compilation. Il quartetto di Liverpool, infatti, si colloca in quella fascia compresa tra la cultura underground e i grandi palcoscenici, evidentemente capaci ancora di attirare l’attenzione di nuovi ascoltatori e ampliare il proprio pubblico. Non mancano, tuttavia, i brani più fortunati e apprezzati, come non mancano le sorprese, a partire dai due inediti in fondo all’album.
Presenti in scaletta, dunque, singoli come “Destroy everything you touch”, “International dateline”, “Tomorrow”, veri e propri manifesti synth-pop: dimostrazione di come i Ladytron abbiano saputo ripescare intelligentemente da quel movimento sorto negli anni ’80, cui facevano capo gruppi come Depeche Mode e New Order. “Discotraxx” e “Fighting in built up areas” rappresentano il lato electro-clash della band, mentre “Deep blue” e “Runaway”, con la loro estetica più oscura, riportano verso scenari e influenze di natura dark-wave. Tra i brani più noti troviamo ancora “Playgirl” e “Blue jeans”, hit che hanno lanciato la band agli inizi della loro carriera. Come detto, due inediti chiudono l’album: si tratta di “Ace of Hz” (singolo scelto per lanciare il Best of) e “Little black angel”, riuscitissima cover dei Death in June, in cui spicca l’interpretazione vocale della cantate bulgara Mira Aroyo: di sicuro una della voci più belle e interessanti del panorama elettronico.
Insomma, questo Best of, lontano dal voler essere un’autocelebrazione o la chiusura di un capitolo, rappresenta un antipasto di quello che sarà il prossimo album dei Ladytron, che lascia ben sperare. Registrato con la partecipazione di Barny Barnicott (già collaboratore di Editors, Placebo, Suede), uscirà ancora per la Nettwerk nel prossimo settembre. I fan, vecchi o nuovi che siano, sono avvisati: non resta che lasciarsi passare velocemente la prossima estate, magari ripassando e riassaporando la storia dei loro beniamini!
(S. de Traumnovelle)